In atto il
Museo Diocesano di Catania si configura, per un
aspetto molto cospicuo, quale museo della cattedrale
e della sede vescovile medesima, poiché ne
custodisce prioritariamente tutto l'arredo mobile
storico. In gran parte in fieri e comunque passibile
di ulteriori ampliamenti è invece l'acquisizione di
arredi e opere che possano attestare in modo
compiuto le vicende storiche, culturali e religiose
del territorio, peraltro molto vasto, dell'antica
diocesi: le opere di provenienza diocesana acquisite
al museo sono infatti episodicamente raccolte e,
almeno per il momento, attestano prevalentemente
vicende e momenti della vita di alcune chiese,
regolari e secolari della città. All'interno di
questa ipotesi ordinativa, problematiche di
conservazione e di tutela nell'esposizione, di
allestimento della medesima, ma anche di congruenza
artistica, hanno imposto una suddivisione tipologica
per categorie di materiali (argenti, paramenti,
scultura, pittura etc.) che presentano esigenze
espositive analoghe (qualità e temperatura della
luce, tipologia dei contenitori, etc.), ma anche al
tempo stesso problematiche artistiche, funzionali e
liturgiche affini fra loro. In questo criterio
generale sono state inserite alcune eccezioni,
legate o all'aspetto degli ambienti, o alla
inamovibilità delle opere, o alla particolare
pregnanza tematica:
- si è stabilito di destinare, all'interno del
percorso espositivo, in contiguità con gli ambienti
destinati ad accogliere opere che documentano la
storia religiosa e liturgica della cattedrale, una
sala alla santa patrona della città, che è stata nei
secoli fulcro di un culto molto sentito e
conseguentemente oggetto di espressioni di
particolare importanza storica-artistica;
- poiché all'interno del percorso si colloca un
ambiente con una struttura architettonica fortemente
definita in senso piuttosto religioso e liturgico
che non museale, la cappella, si è ritenuto di
destinare ad essa l'esposizione di pochi oggetti che
non ne prevaricassero la destinazione originaria e
illustrassero piuttosto aspetti della vita religiosa
ed ecclesiastica della diocesi che non momenti
propriamente artistici;
- inamovibile, per evidenti motivi funzionali,
risulta poi, all'interno dello stesso percorso, il
fercolo argenteo della santa patrona, dislocato in
un ambiente e ad una quota lontani dallo svolgimento
del percorso museale e in nessun modo accostabile
per tramite diretto ad ambienti adatti a custodire
il gruppo di opere legate al culto della santa
patrona;
- del tutto peculiari sono infine le esigenze
espositive del complesso dei dipinti, che, per le
dimensioni, non hanno consentito di individuare più
di un ambiente da destinare a pinacoteca. Il museo
risulta pertanto suddiviso in due sezioni: la prima,
dedicata agli arredi liturgici della cattedrale, si
snoda nelle sale del primo piano e si conclude al
piano successivo nella cappella; la seconda, che
accoglie gli arredi di altre chiese della città e
della diocesi, si svolge nelle ultime sale del
secondo piano e al terzo piano, includendo al suo
interno la pinacoteca. Al percorso si aggiunge la
visita del fercolo argenteo che conduce in
processione i reliquiari della santa patrona della
città, occasione per una lettura delle vicende
costruttive che ne hanno modificato nel tempo la
struttura.
Orario:
tutti i
giorni (escluso il lunedì)
mattina
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pomeriggio
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dalle
ore 9.00 alle ore 12.30 |
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dalle
ore 16.00 alle ore 19.30 |
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