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L'origine del nome del Castello è oscura, noto
è invece il periodo di costruzione, compreso tra
il 1239 e il1250. Il Castello Ursino faceva
parte di un'imponente cinta di fortificazione,
voluta da Federico II. Il castrum catanese fu
costruito in breve tempo su di un promontorio
che si affacciava sul mare, chiuso da un ampio
fossato. L'eruzione del 1669 riempì il fossato,
spostando la linea di costa di qualche centinaio
di metri. La struttura del Castello è tipica
dell'architettura Federiciana, al centro
presenta un ampio cortile interno, quadrato,
decorato da sarcofagi, colonne e obelischi
antichi. Numerose le sale del XIII secolo, le
cui strutture originarie sono ancora oggi
visibili. Altrove sono invece evidenti i
rifacimenti quattro e cinquecenteschi, come il
portale gotico-catalano nella sala della
cappella di San Giorgio. Dal 1934 il Castello
ospita il Museo Civico, nato dalle principali
raccolte private cittadine, in particolare
quelle settecentesche del principe di Biscari e
dei Benedettini. Nel 1988 ha avuto inizio il
restauro, che ha restituito alla città di
Catania un monumento di inestimabile valore
storico-culturale. Il patrimonio artistico
custodito nel castello comprende reperti
archeologici, paramenti sacri, preziose carte
miniate del XVI secolo, incisioni, stampe, opere
d'arte del Medioevo e del Rinascimento, oggetti
di ornamento di materiale vario e una pregevole
pinacoteca.
- Il
Museo Civico di Castello Ursino, inaugurato nel
1934, nasce dalla confluenza delle raccolte
private del principe Biscari e dei PP.
Benedettini. La raccolta dei Benedettini,
entrata in possesso del Comune di Catania nel
1866, si formò a metà del settecento per impulso
dell'abate Vito Amico, intellettuale tra i più
apprezzati del tempo, e del priore Placido
Scammacca. Essa è costituita da materiali greci
e romani, scavati e rinvenuti in città o
acquistati sul mercato antiquario di Napoli e
Roma, e oggetti portati dai missionari al
ritorno dalla Cina e dal Giappone. Tra il 1927
ed il 1930 il Museo Civico entra in possesso
delle collezione Biscari. Il nucleo principale
della raccolta è formato da materiali
archeologici di periodo ellenistico-romano,
provenienti da Catania, e da vasi dell'antica
Camarina. Tra i pezzi più pregevoli della
collezione il grandioso cratere attico del IV
secolo a. C., con Perseo che decapita la
Gorgone, e il cosiddetto torso di Giove o
di Bacco, frammento di una grande statua
romana che adornava una basilica catanese. Sono
inoltre da annoverare le sculture medievali e
rinascimentali, i bronzi, dal XV al XVIII
secolo, e i preziosi vasi di Giorgio da Gubbio.
- La
raccolta di dipinti parte dalla collezione di
Giovan Battista Finocchiaro, in possesso del
Comune di Catania già dal 1826. In seguito si
arricchì delle acquisizioni del patrimonio
artistico di chiese e conventi e soprattutto del
museo dei Benedettini. Il patrimonio si
intensificò con i contributi delle famiglie
Rapisardi, Biscari, Gandolfo, Mirone, Zappalà
Asmundo. Le opere che oggi si possono ammirare
coprono un ampio arco di tempo che va dagli
inizi del XV secolo alla fine dell’Ottocento. La
pinacoteca vanta opere della scuola di Ribera,
di Procaccini, Borremans, Luis de Morales, Luca
Giordano, Aniello Ascione. Di notevole pregio il
Guidizio Universale del Beato Angelico,
la Madonna col Bambino di Antonello de
Saliba. Fra la tavole cinquecentesche spicca l'Ultima
Cena di Luis de Morales. Nel gruppo delle
opere del XVII secolo sono particolarmente
interessanti La morte di Catone, di
Matthias Stomer e la Scena allegorica
attribuita a Mario Minniti. Di grande impatto il
San Giovanni Battista di Pietro Novelli,
del quale si conserva anche un San Cristoforo.
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Il 14 dicembre alle ore 11,30 la squadra del Calcio Catania assieme al suo direttore Pietro Lo Monaco ha inaugurato al Castello Ursino la Mostra Bellezza <<firmata>> Bellezza <<ignota>>, dipinti del '500, '600 e '700 dalle straordinarie collezioni "custodite" a Castello Ursino. La Mostra, curata dall'Assessore ai Beni Culturali, la scrittrice Silvana Grasso, e allestita dal Teatro Stabile di Catania, resterà esposta al pubblico 2 mesi, con ingresso gratuito. La Mostra coniuga al valore culturale il valore e il simbolo di una denuncia civile, alla ricerca dell'Arte rubata proprio da Castello Ursino, depredata, scelleratamente sottratta a quei catanesi che ne erano destinatari esclusivi. L'evento è, quindi, la punta dell'iceberg di quel Vespro culturale catanese che, promosso dall'Assessore Grasso, sta destando in tutto il mondo stupore sconcerto e grande sostegno.
Saranno esposti nella mitica Sala del Parlamento, che vide gloriose pagine della guerra del Vespro e nelle sale attigue da cinquant'anni blindate e negate alla fruizione del pubblico, per la Bellezza <<firmata>> opere di Antonello De Saliba (1466 - 1535), Bernardinus Niger (1574), Louis De Morales (1509 - 1586), Bernazzano (1536), Matthias Stomer (1600 - 1650), Pietro Novelli (1603 - 1647), Jusepe de Ribera (1591 - 1652), Andrea Vaccaro (1604 - 1670), Mario Minniti (1577-1640) , Gaspare Serenario (1707-1759), Marcello Leopardi (1750-1795), Giuseppe Cades (1750-1799), Mariano Rossi (1735-1807), Stefano Tofanelli (1752-1812), Giuseppe Guarnaccia (1710-1770).
Per la Bellezza <<ignota>> opere di maestri bizantini, manieristi meridionali, maestri veneti, pittori di scuola napoletana, di scuola siciliana.
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