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- Ecco il ricco e variegato
programma presentato in presenza di noti vip e
- personaggi della politica e
dello spettacolo al Palazzo Duchi di Santo Stefano di
Taormina:
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LUGLIO
- 06/07/06
- KATAKLO' -
Vai alla Scheda
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- 07/07/06
- MONTY ALEXANDER -
Vai alla Scheda
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- 11/07/06
- BANDA NAZIONALE DELLA POLIZIA DI STATO -
Vai alla
Scheda
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- 14-15-16/07/06
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WOMAD IN TAORMINA -
Vai alla Scheda
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- 19/07/06
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ORCHESTRA VITTORIO EMANUELE -
Vai alla Scheda
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- 21/07/06
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FRANCESCO CAFISO QUARTET -
Vai alla Scheda
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- 25/07/06
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MUSICHE PER IL CINEMA -
Vai alla Scheda
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- 29/07/06
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LONDON CHAMBER ORCHESTRA -
Vai alla Scheda
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- 30/07/06
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ASCANIO CELESTINI-NICOLA PIOVANI -
Vai alla Scheda
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AGOSTO
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- 03-05/08/06
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DON GIOVANNI -
Vai alla Scheda
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- 06/08/06
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ENRIQUE BATIZ -
Vai alla Scheda
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- 08/08/06
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JULIO BOCCA & BALLET ARGENTINO -
Vai alla Scheda
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- 09-10/08/06
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MONODRAMMI IN MUSICA -
Vai alla Scheda
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- 09-10/08/06
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LA TEMPESTA -
Vai alla Scheda
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- 11/08/06
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DECAMERONE IN SICILIA -
Vai alla Scheda
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- 12/08/06
- DECAMERONE -
Vai alla Scheda
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- 13/08/06
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UNA NOTTE CON MOZART -
Vai alla Scheda
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- 14-16-19-20/08/06
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MUSICA IN BIANCO E NERO -
Vai alla Scheda
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- 18-19-20/08/06
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IL GATTOPARDO -
Vai alla Scheda
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- 22/08/06
- ATMAN -
Vai alla Scheda
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- 22/08/06
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PROGETTO MOLO NORD -
Vai alla Scheda
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- 23/08/06
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I PAZZI DI PALERMO -
Vai alla Scheda
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- 24/08/06
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FURA DELS BAUS -
Vai alla Scheda
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06/07/06 - Ora 21.30
Location Teatro Antico
Kataklò Athletic Dance Theatre
Kataklò, dal greco antico "Io ballo piegandomi e contorcendomi",
è la prima compagnia italiana di danza acrobatica, unica nel suo
genere. Nasce nel 1996 da un sogno di Giulia Staccioli che
raccoglie gli entusiasmi e lo spirito d'iniziativa di alcuni ex
atleti olimpionici per creare quella che oggi viene considerata
una delle più interessanti compagnie del panorama artistico,
italiano ed internazionale, contemporaneo capace di riunire e
insieme superare i due concetti su cui si fonda: la danza e la
preparazione atletica della ginnastica. L'armonia del risultato
sottolinea il punto di forza di questa compagnia: l'essere prima
di tutto una squadra. Spettacolari ed acrobatici i Kataklò
esordiscono nel 1996 con lo spettacolo "Indiscipline" che li
vedrà in seguito protagonisti nei teatri di tutto il mondo. I
Kataklò usufruiscono per le prove di uno spazio stabile vicino a
Milano. Spesso ospiti di trasmissioni televisive, convention ed
eventi culturali (ricordiamo la loro partecipazione alla
Cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Torino 2006), adattano
costantemente il proprio repertorio a contesti e condizioni
scenico-ambientali di ogni genere plasmando le coreografie sui
fisici e sulle peculiarità dei singoli ballerini. Gli spettacoli
all'attivo, presentati in tournée in Italia e all'estero con
grandi risultati di pubblico e di critica, sono: Indiscipline.
Lo sport si intreccia alla danza con un risultato inedito.
Kataklopolis. La città e i suoi abitanti tra sogno e realtà.
Up-verticali energie. L'uomo e la montagna, dalla sfida fino
all'elevazione finale. Livingston, Oltre i limiti. Sognare di
volare, un desiderio che da sempre accompagna l'uomo.
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07/07/06 - Ora 21.30
Location Teatro Antico
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- Monty Alexander, 61 anni
compiuti lo scorso 6 giugno, giamaicano d’origine, ma
statunitense d’adozione,è uno dei più grandi pianisti
dell'ultimo trentennio.Dopo una formazione musicale da
bambino prodigio, s’innamora del jazz ascoltando Louis
Armstrong e soprattutto Nat King Cole, suo ispiratore.
All’inizio degli anni ’60, giovanissimo, viene chiamato al
Jilly’s di New York a far parte dell’orchestra di Frank
Sinatra. Subito dopo firma il primo contratto, con
l’etichetta World Pacific Record.
Intanto la sua reputazione comincia a crescere a dismisura.
Lavora e incide con artisti leggendari come il vibrafonista
Milt Jackson, il contrabbassista Ray Brown, con cui ha
diviso un decennio di carriera, il chitarrista Herb Ellis.
Viene presto definito il grande erede del mitico Oscar
Peterson e non è un caso che negli anni ’70, assieme a Brown
ed Ellis - ma anche al batterista Ed Thigpen - tutti storici
amici e accompagnatori di Peterson, formi un trio che entra
nella storia del jazz.
Altro trio che ha fatto epoca è quello con il batterista
Jeff Hamilton e il bassista John Clayton, poi maestri e
compagni d’avventura del fenomeno del momento Diana Krall.
La statura di Monty Alexander diventa negli anni da vera
icona. La prestigiosa casa discografica Telarc lo chiama per
riproporre, in versione jazzistica, anche l’opera del re del
reggae Bob Marley.
Un ampio cocktail d’influenze è presente nella sua
inimitabile e bellissima musica, che da 40 anni propone in
tutto il mondo, suscitando emozioni uniche. Ogni concerto di
Monty Alexander rappresenta infatti una gemma.
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11/07/06 - Ora 21.30
Location Teatro Antico
Cheryl Porter voce
Maurizio Billi direttore
La Banda musicale della Polizia di Stato è da oltre 70 anni
protagonista con la sua musica in Italia e all’estero. Composta
da 105 elementi guidati da un vice maestro e da un maestro
direttore, tutti provenienti dai più famosi conservatori,
partecipa alle manifestazioni pubbliche più importanti,
rappresentando al meglio il costante impegno e l’attività del
Corpo stesso della Polizia di Stato. Le sue esibizioni, sia nei
più celebri teatri che nelle piazze italiane e del mondo, sono
sempre particolarmente apprezzate. Con un vasto repertorio che
comprende, oltre alle tradizionali marce militari, anche brani
originali e trascrizioni di musica classica e contemporanea, la
Banda contribuisce ad avvicinare la collettività, attraverso la
musica, al concetto di Polizia sempre e comunque al fianco del
cittadino. L'alto profilo artistico delle sue interpretazioni e
la qualità dei programmi proposti qualificano la Banda musicale
della Polizia di Stato tra le migliori orchestre di fiati a
livello internazionale. La Banda musicale della Polizia incide i
suoi brani anche sui cd musicali prodotti dalla casa
discografica, edizioni musicali Wicky.
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14-15-16/07/06 - Ora 21.30
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Location Teatro Antico
14 luglio
Sam Tashabalala
Drummers of Burundi
Jimmy Cliff
15 luglio
Ahn Sook Sun
Laudari guest star Carmen Consoli
Cesaria Evora
16 luglio
Guo Yre
Rodrigo Y Gabriela
Simple Minds
Tutti i colori e le sonorità dei cinque continenti, una
partecipazione di pubblico che si annuncia ancora una volta
gioiosa e numerosa, ancora una volta i grandi nomi della musica
nazionale e internazionale: il Womad si conferma uno dei fiori
all’occhiello di “Taormina Arte”. Il Festival, ideato da Peter
Gabriel e Thomas Brooman, per il quarto anno consecutivo si
presenta come l’evento musicale della rassegna, contrassegnato
dalle presenze più significative nel panorama della world music.
E se artisti del calibro di Youssou N’Dour e lo stesso Peter
Gabriel in un memorabile concerto nel 2004, hanno reso il
festival un appuntamento di grande richiamo, questa edizione ha
tutte le carte il regole per firmare un nuovo successo. Anche
per il 2006 l’Assessorato Regionale ai Beni Culturali è main
partner della manifestazione, fedele all’idea, espressa
dall’assessore Alessandro Pagano, che “il Womad rappresenta
l’ideale punto di incontro tra culture, lo strumento più
efficace, proprio perché utilizza il linguaggio universale dei
suoni per consentire che l’identità dei popoli più diversi
diventi patrimonio comune. Il Sud, quindi, come elemento di
sintesi di una edizione che ancora una volta utilizza un bene
monumentale della Sicilia e il suo scenario legato alla cultura
classica in maniera quanto mai opportuna, con una rassegna che,
non deve apparire un azzardo, fa del classicismo il suo
principale connotato”. Al programma si è aggiunta una nuova
gemma: Carmen Consoli, guest star al Womad del gruppo etno-folk
“Laudari”. A cinque anni da “L’anfiteatro e la bambina
impertinente”, il concerto con l’Orchestra del teatro “Vittorio
Emanuele” che divenne cd e un dvd registrato dal vivo, la
“cantantessa” torna sul palco del Teatro Antico il 15 luglio,
seconda giornata del Womad. Ed è un contesto particolarmente
congeniale per la cantante siciliana: il suo nuovo lavoro si
segnala, infatti, per le atmosfere profondamente acustiche e
alcune significative collaborazioni, con la cantante africana
Angelique Kidjo (ospite proprio del Womad nell’edizione del
2004) e con i “Laudari”. Una partecipazione nata dal desiderio
della catanese di tornare alle origini della musica siciliana,
attraverso la riscoperta degli strumenti della tradizione, come
vecchi flauti di legno, fischietti o tamburi in pelle. La
kermesse multietnica , un vero caleidoscopio di suoni, si
completa quest’anno anche con la partecipazione di Sam
Tashabalala (sud Africa) Ahn Sook Sun (Corea) e Guo Yue (cina),
per regalare una tre giorni di ritmo e colori universali. Ecco
il calendario completo: Venerdi 14 luglio: - Sam Tashabalala
(sud Africa) - Drummers of Burundi (Burundi) - Jimmy Cliff (giamaica)
Sabato 15 luglio - Ahn Sook Sun (Corea) - Laudari guest Carmen
Consoli (Sicilia) - Cesaria Evora (Capo Verde) Domenica 16
luglio - Guo Yue(Cina) - Rodrigo Y Gabriela (Messico) - Simple
Minds (UK)
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19/07/06 - Ora 21.30
Location Teatro Antico
Maurizio Arena direttore
L’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina è nata nel
1994, in seguito allo stage organizzato dall’Associazione Ente
Teatro di Messina; da quel momento l’Ente se ne è avvalso per
gli appuntamenti lirico-sinfonici delle proprie stagioni
musicali, con la conseguente crescita di competenza e consensi a
livello nazionale. È stata diretta, in questi anni, da Direttori
di chiara fama, tra cui: M. Arena, F. M.Carminati, R.
Giovaninetti, J. Kovatchev, A. Licata, Niels Muus, G. Rath, V.
Sirenko. Pregevoli anche le collaborazioni con affermati solisti
della musica classica e della musica leggera, (L. Aliberti, J.
Carreras, R. Charles, L. Dalla, P. Di Capri, Milva, Noà, C.
Rossi, F.-J. Thiollier), finalizzate, in alcuni casi, anche
all’incisione di CD-DVD (C. Consoli) o alla realizzazione di
riprese cinematografiche (A. Safina).
MAURIZIO ARENA
Nato a Messina, ha studiato direzione d'orchestra con Franco
Ferrara.
Dopo fondamentali esperienze maturate accanto ai Maestri Serafin,
Votto, Gavazzeni, ha iniziato l'attività al Teatro Massimo di
Palermo nel 1963, dirigendovi La Bohème. Da allora, fino al
1971, sul podio del teatro siciliano ha legato il suo nome ad
alcune significative "prime", tra cui: Wozzeck di Berg, Il
Gattopardo di Musco, Ifigenia di Pizzetti, Carmina Burana di
Orff, Il Mulatto di Meyerowitz, Billy Budd di Ghedini..
Dal 1971 è ospite dei principali teatri ed istituzioni
sinfoniche in Italia, in Europa, in America e in Giappone. Da
quasi trent'anni è presente anche sul podio dell'Arena di Verona
dove ha diretto, fra l'altro, La Forza del destino nel 1978 e
nel 2000, Mefistofele di Boito nel 1979, I Lombardi alla prima
crociata nel 1984 e Nabucco nel 1996 e nel '98.
Di particolare interesse le esecuzioni di Fedra di Pizzetti e
Dafni di Mulè al Massimo di Palermo, della Fiamma di Respighi al
Verdi di Trieste, di Cyrano de Bergerac di Alfano, Demon di
Rubinstein, L'amore dei tre re di Montemezzi e Zazà di
Leoncavallo, realizzate per la RAI e quelle di Oberto Conte di
San Bonifacio di Verdi, Il giuramento di Mercadante e Matilde di
Shabran di Rossini a Parigi per Radio France. Ha diretto, in
prima esecuzione a Lione, la Messa Solenne di Cherubini con
l'Orchestra Nazionale di Francia.
Negli ultimi anni ha diretto La Sonnambula a Varsavia con i
complessi artistici della Fenice, Manon Lescaut a Toronto,
Nabucco a Siviglia e Lione, Rigoletto a Tolosa, Tosca, Aida e il
Requiem di Verdi a Marsiglia, Faust a Buenos Aires, Ernani e
Tosca a Palermo, L'amico Fritz a Genova, Il Trovatore a Zurigo e
Siviglia, Simon Boccanegra.
Nel corso del 2002 ha diretto, fra l'altro, Adriana Lecouvreur a
Catania e La Fanciulla del West. Ha al suo attivo numerose
incisioni discografiche tra cui si segnalano Adriana Lecouvreur
e Francesca da Rimini.
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21/07/06 - Ora 21.30
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Location Teatro Antico
Siciliano nativo di Vittoria. È uno dei talenti più precoci
nella storia del jazz. Già a nove anni muove i primi passi
facendo esperienze con musicisti di fama internazionale come Bob
Mintzer e George Gruntz. Nel 2001, ad Urbisaglia, partecipa e
vince il “Premio nazionale Massimo Urbani” mostrando, nonostante
la giovane età, un’incredibile maturità musicale, una
cristallina tecnica strumentale ed una sorprendente capacità
d'improvvisazione. Decisivo è il suo incontro con Wynton
Marsalis che avviene a Pescara, durante il Festival jazz, nel
2002.
Nel 2004, partecipa all'annuale Convention degli educatori di
jazz (I.A.J.E.) a New York durante la quale gli viene conferito
l'International Jazz Festival Organization Award.
Nella stessa occasione, per Umbria Jazz, suona accompagnato da
un trio eccezionale: James Williams, Ray Drummond e Ben Riley.
Nel 2004, Francesco si è esibito in alcuni grandi Festival
europei con Joe Lovano, Hank Jones, George Mraz, i Manhattan
Transfer, Wynton Marsalis e la Lincoln Center Orchestra. Per
fare esperienze di ascolto di nuovi generi e stili musicali, si
è quindi recato a New Orleans, al quale fa seguito l’incontro
con Ellis Marsalis, Jason Marsalis, Thadeus Richard, Bob Franch,
Maurice Brown e molti altri importanti musicisti del luogo. In
novembre, sempre nel 2004, si è aggiudicato la "World Saxophone
Competition" .
Nel 2005 ha preso parte ad Umbria Jazz, al New Orleans Jazz
Festival e al Festival di Melbourne, in Australia.
Si è quindi esibito a New York, al Dizzy's Club Coca Cola del
Lincoln Center. Francesco Cafiso è il primo musicista europeo,
al quale è stata data la possibilità di suonare nel prestigioso
Jazz Club, accompagnato da David Hazeltine. Nel 2005, in
concomitanza con il 50° anniversario della scomparsa di Charlie
Parker, Umbria Jazz gli ha affidato il compito di rileggere le
partiture originali delle registrazioni realizzate da "Bird" con
orchestra d'archi (Parker with Strings), fornite dalla Rutgers
University.
Per l'occasione Francesco è stato accompagnato dal suo abituale
Trio e dai "Solisti di Perugia". L'omaggio a Parker è proseguito
nei festival di Vitoria e Terrassa (Spagna) e Marsiac (Francia)
dove Francesco ha suonato con la "Charlie Parker Legacy Band"
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25/07/06 - Ora 21.30
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Location Teatro Antico
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- Giorgio Armani patrocina il tour
Ennio Morricone dirige La Filarmonica della Scala ed il Coro
Filarmonico della Scala
Tra gli eventi di maggiore rilievo del cartellone estivo di
Taormina Arte l’esibizione al Teatro Antico dell’Orchestra
filarmonica della Scala di Milano (con oltre 200 elementi tra
Orchestra e Coro), diretti dal Maestro Morricone, in una lettura
delle più celebrate musiche per il cinema che l’autore ha
composto nell’arco della sua luminosa carriera.
Taormina sarà insieme a Verona (Arena),e ad altre esclusive
tappe del tour italliano in programma dal 24 luglio di "Musica
per il cinema", tutte previste in luoghi di altissimo prestigio
e rinomato fascino. Per Morricone si tratta di un ritorno a
Taormina dove il maestro ha diretto l'Orchestra Roma Sinfonietta
per inaugurare il Taormina Bnl Film Fest 2002.
Un appuntamento da non perdere con Ennio Morricone, le cui
esibizioni dal vivo sono ritenute in coro unanime dal pubblico e
dalla critica un avvenimento straordinario. Ad arricchire
l’attesa per l’evento il numero di musicisti e coristi presenti
sul palco, lo scenario incantevole in cui il concerto si
svolgerà, e soprattutto le musiche: struggenti melodie che fanno
parte ormai della storia della musica.
La Filarmonica della Scala è tra le formazioni più note e
preparate del mondo. L’unione di due eccellenze non potrà che
produrre un risultato unico, di altissimo spessore.
Il tour è patrocinato da un'altra eccellenza della cultura
italiana, Giorgio Armani.
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29/07/06 - Ora 21.30
Location Teatro Antico
Christopher Warren Green direttore
Mario Galeani pianista
W. A. Mozart – Ouverture da “Le Nozze di Figaro” KV 492
L. Van Beethoven – Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 op.
73 “L’Imperatore”
R. Wagner – Idillio di Sigfrido
F. Mendelssohn – Sinfonia n. 4 “Italiana”
Concerto in memoria di Aurelio Turiano
La London Chamber Orchestra si esibisce sia in patria che
all’estero, per la direzione stabile di Christopher Warren
Green. E’ composta dai migliori musicisti britannici.
In virtù dell’essere la più antica orchestra da camera della
Gran Bretagna, la London Chamber Orchestra ha ispirato il
pubblico per più di 80 anni. Fondata da Antohny Barnard,
l’orchestra debuttò l’11 Maggio del 1921 nella dimora londinese
della Viscontessa Nancy Astor.
A partire da quel momento, l’ensemble tenne più di un centinaio
di Premieres all’anno, includendo opere di compositori del
livello di Malcolm Arnold, Manuel De Falla, Gabriel Faurè, Leos
Janacek, Maurice Ravel, Ralph Vaughan Williams, “Pulcinella
Suite” di Igor Stravinsky e la prima esecuzione professionale in
italiano dell’ “Idomeneo” di Mozart. L’Orchestra continua
tuttavia a collaborare con compositori viventi, del calibro di
Graham Fitkin e James Francis Brown.
La London Chamber Orchestra divide il proprio tempo tra concerti
in Gran Bretagna, tournèes all’estero, programmi educativi ed
un’ attività discografica estremamente ricca di incisioni di
musiche per il cinema e per la televisione.
Nel 1995, la London Chamber Orchestra ha ricevuto il Mercury
Music Prize per la registrazione di “Le ultime sette parole di
Cristo dalla Croce” di James Mac Millan, portando avanti anche
una regolare collaborazione con la VIRGIN Records.
Tra l’altro, l’ensemble gestisce una stagione concertistica a St.
John’s Smith Square a Londra, ove ospita i più importanti
solisti del panorama musicale internazionale.
Riguardo gli inviti all’estero, essa appare regolarmente presso
le principali sale concertistiche statunitensi, La Scala di
Milano ed il Musikverein di Vienna, registrando ovunque il
“tutto esaurito”.
- Christopher Warren-Green
Direttore di musica e conduttore principale
Christopher Warren-Verde è direttore dell'orchestra di Londra,
una posizione che ha sin dal 1988. È stato nominato conduttore
dell'orchestra principale di musica di Atene nel mese di ottobre
del 2004. Spesso ospite in America del Nord, Warren-Green ha
diretto le Orchestre Sinfoniche di St. Louis, del Minnesota, di
Indianapolis, di Vancouver e di Victoria. Inoltre ha forti
legami con la Orchestra Sinfonica di Seattle. Durante l'ultima
stagione ha diretto l'Orchestra della BBC, la Sinfonietta e la
Philharmoniadi Hong Kong importanti i suoi debutti con
l'Orchestra Symponica di Charlotte, quella di Kristensand e i
tour con l’ Orchestra o Sinfonica di NHK nel Giappone. Durante
la stagione 2005, è ritornato a dirigere l’ Orchestra Sinfonica
di Seattle e nella stagione 2006 invece dirigerà quella del
Minnesota. In origine violinista Cristopher è stato invitato a
frequentare l’Accademia di St. Martin e lì è diventato direttore
dell'Orchestra di allora della BBC Gallese. A 24 è stato
nominato direttore della Philharmonia ed è ritornato ad essere
direttore al dell’Accademia di St. Martin sei anni più tardi.
Come solista è apparso con Simon Rattle, Neville Marriner,
Michael Tilson Thomas, Giuseppe Sinopoli e Leonard Slatkin,
registrando insieme a questi grandi maestri molti concerti.
Christopher Warren-Green dirige regolarmente alla televisione e
alla radio ed ha presentato il concorso della BBC TV 'musicista
giovane 'così come uno dei Proms teletrasmessi sempre dalla BBC.
Ha condotto molti concerti alla Camera di Highgrove e a
Buckingam Palace recentemente ha avuto l’onore di dirigere la
musica per le nozze reali del principe Charles e Camilla Parker
Bowles. Ha registrato per BMG, EMI, Philips, Virgin e Chandos.
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Mario Galeani
Messinese di nascita, Mario Galeani è considerato oggi uno dei
più importanti pianisti italiani della sua generazione e deve la
sua formazione musicale al celebre pianista Aldo Ciccolini.
Sin da giovanissimo si è dedicato al concertismo, tenendo
tourneé che lo hanno portato ad esibirsi come solista in tutta
Europa,Nord e Centro America,Medio ed Estremo Oriente e Nord
Africa, per alcuni dei più famosi Festival e centri musicali
mondiali come la Tonhalle di Zurigo, il Gasteig di Monaco, la
Mitropoulos hall di Atene, il Teatro Bellini di Catania, la
Winspear concert hall di Edmonton, l’Arsenal di Metz, il Teatro
dell’Opera del Cairo, la sala Verdi del Conservatorio di Milano,
il Mozart Kuppel theatre di Erfurt, il Royal Derngate Theatre di
Northampton, la sala Verdi del Conservatorio di Torino, il
Teatro Antico di Taormina.
Galeani collabora attualmente con artisti di assoluto spessore
internazionale, tra i quali Yuri Bashmet, Graf., Mariozzi,
Ormezowsky, Brodsky, Nanut, Batiz, Nowak, Sanderling e
Gugerbauer e lavora al fianco di orchestre come la Royal
Philarmonic Orchestra di Londra, Solisti del Gewandhaus di
Lipsia, Solisti di Mosca, Virtuosi di Praga, Orchestra Sinfonica
d’Italia, Filarmonica di Torino, Philarmonie de Lorraine, SWR
Rundfunk Orchester,Orchestra Sinfonica del Estado de Mexico,
Edmonton Symphony Orchestra e Cappella Istropolitana di
Bratislava. Nell’agosto 2004, Galeani si è esibito per la prima
volta nella splendida cornice del Teatro Antico di Taormina,
eseguendo Schumann op.54 con la Royal Philarmonic Orchestra.
Nel 2004 è stato nominato Consulente Musicale di “Taormina
Arte”.
Nell'ottobre 2004 viene invitato in Messico, rappresentando
l'Italia insieme ad artisti quali Uto Ughi, Claudio Scimone, i
Solisti Veneti ed il quartetto Amati per una tournee organizzta
dal 32° Festival Internazionale Cervantino, con grande successo
di pubblico e critica. Lo scorso anno è stata pubblicata la sua
prima incisione per la Phoenix Classic, che contiene le Quattro
Ballate l’op 22 e l’op 61 di Chopin, con grande interesse e
consenso espresso dalla critica specializzata.
Nel gennaio 2007 inciderà a Londra per la RPO Records il 4° e 5°
concerto di Beethoven con la Royal Philarmonic Orchestra.
Numerose sue esecuzioni sono registrate da Radio e Tv Italiane e
straniere.
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30/07/06 - Ora 21.30
Location Teatro Antico
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- LETTURE DA PIERPAOLO PASOLINI DI
ASCANIO CELESTINI
AL PIANOFORTE NICOLA PIOVANI
- musiche originali di Nicola
Piovani
Ascanio Celestini e Nicola Piovani insieme per una serata
dedicata a Pierpaolo Pasolini.
Il narratore romano leggerà per l’occasione il racconto “La
mignotta", tratto da Alì dagli occhi azzurri, del 1965.
Accompagnato da Nicola Piovani, che ha composto per l’occasione
delle musiche originali inedite, Celestini interpreterà quindi
un’altra composizione eccellente di Pasolini, “Poeta delle
ceneri”, datata 1966/67. Una lettura trasversale di alcune
grandi pagine dello scrittore che ha narrato probabilmente
meglio di chiunque altro l’Italia delineatasi con il trascorrere
degli anni. L’innocenza diabolica, la vita pulsante giovinezza
che domina le giornate dilatate e sfasciate di ragazzi senza
difese né argini alle loro energie prorompenti e orfane di
qualsiasi tutela.
Il tutto con la magia dell’incontro tra letteratura e sonorità
musicali. Racconti brevi, riduzioni di romanzi, parole e storie
verranno sintetizzate in una forza evocativa del tutto
particolare, grazie a una partitura/lettura a due voci, quella
di chi recita e quella musicale. Un omaggio alla potenza della
letteratura pensata secondo una chiave di lettura quanto mai
consona a questo fugace presente dove tutto ha ormai assunto una
velocità supersonica.
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03-05/08/06 - Ora 21.30
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Location Teatro Antico
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- DON GIOVANNI di W. A. Mozart
Orchestra Filarmonica di Palermo
Coro Filarmonico di Palermo
Onofrio Gallina direttore
Don Giovanni SIMONE ALAIMO
Leporello Nicola NICOLA ALAIMO
Donna Anna ELENA PAVLOVA
Donna Elvira YUKA NAKAO
Don Ottavio NICOLA PISANIELLO
Masetto ADRIANO CATANESE
Zerlina AUDE PRYIA
Commendatore EMIL ZHELEV
regia di Simone Alaimo
Il “Don Giovanni” è un'opera lirica, la seconda delle tre opere
italiane che Wolfgang Amadeus Mozart compose su libretto di
Lorenzo Da Ponte, dopo Le nozze di Figaro (K 492) e prima di
Così fan tutte (K 588). L'opera, il cui titolo originale è "Il
dissoluto punito ossia Don Giovanni”, venne composta tra il
marzo e l'ottobre del 1787, quando Mozart aveva 31 anni. I
personaggi, e le relative voci, nella partitura originale -
anche se sarebbe più corretto parlare delle partiture - sono i
seguenti: Donna Anna (Elena Pavlova), Donna Elvira (Yuka Nakao),
Zerlina (Aude Pryia), Don Ottavio (Nicola Pisaniello), Il
Commendatore Emil Zhelev), Don Giovanni (Simone Alaimo),
Leporello (Nicola Alaimo) Masetto (Adriano Catanese). Solo
successivamente Don Giovanni verrà interpretato da cantanti con
voce da baritono. La prima rappresentazione venne inscenata a
Praga nel 1787. “Don Giovanni “ è stato definito dalla critica
un “dramma giocoso”. Sono raffigurate figure comiche o dal
contorno quasi bucolico (i contadini) ma c'è tra queste e le
figure drammatiche una forte commistione che fa prevalere le
seconde, portatrici di forti valori morali ed etici da
trasmettere al pubblico.
Il capolavoro mozartiano sarà accompagnato a Taormina
dall’Orchestra Filarmonica di Palermo e dal Coro Filarmonico di
Palermo; maestro concertatore e direttore d’orchestra sarà
Onofrio Claudio Gallina.
Il Don Giovanni, al di là della vicenda, piuttosto abusata, del
seduttore e ingannatore senza scrupoli, rappresenta, dal punto
di vista musicale, uno dei massimi capolavori mai scritti nella
storia della musica. Si riflette in esso tutto il genio
mozartiano nei diversi stili e le modalità compositive, nonché
quel '700 musicale giunto, ormai, all'apice del suo fulgore,
alle porte del Romanticismo. L'organico del Don Giovanni
prevede: 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, 2
trombe, 3 tromboni, 2 timpani e un mandolino; violini primi e
secondi, viole, violoncelli, contrabbassi. Il Don Giovanni si
compone di una Ouverture – primo atto - col classico, tragico,
inizio in re minore, la stessa tonalità del Requiem, alla quale
segue una Introduzione, un duetto ed, ancora, in vario ordine, 8
arie, un duettino (il celebre "Là ci darem la mano" cantato da
Don Giovanni e Zerlina), quindi un quartetto, con un finale
articolato in tre parti. Sempre nel primo atto c'è una parte
cantata dal coro, il tutto inframmezzato dai consueti
Recitativi. Il secondo atto si apre con un duetto, segue un
terzetto, quindi la "Canzonetta" ("Deh vieni alla finestra"
cantata da Don Giovanni). Vi sono, inoltre, altre tre arie, un
sestetto ed il Finale articolato in due parti.
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06/08/06 - Ora 21.30
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Location Teatro Antico
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- ENRIQUE BATIZ pianista
L. Van Beethoven – Sonata n. 8 in do minore op. 13 “Patetica”
F. Chopin – Fantasia in fa minore op. 49
Mussorgsky – Ravel – Quadri di una esposizione
F. Chopin – Polacca n.6 op.53 "Eroica.
Nato a Città del Messico, Pianista, Direttore d'Orchestra, ha
studiato Pianoforte con Adele Marcus alla Juilliard School di
New York e Direzione d'Orchestra con Jorge Mester dal 1963 al
1966. Dopo il diploma si è perfezionato al Conservatorio di
Varsavia ed ha studiato privatamente Pianoforte con Zbigniev
Drzewieckie dal 1966 al 1970 e Direzione d'Orchestra con
Stanislaw Wislocki nel 1970. Debutta nel 1969 a Città del
Messico. E' stato il Direttore fondatore dell'Orchestra
Sinfonica di Stato del Messico e Direttore Artistico
dell'Orchestra Filarmonica di Città del Messico per sette anni.
Ha diretto prime esecuzioni di molti compositori contemporanei
per la TV e la Radio messicane durante il periodo, durato
ventitre anni, in cui è stato Direttore Artistico Generale in
Messico. E' stato Direttore Ospite della Royal Philharmonic
Orchestra di Londra durante la sua tournée in Messico nel 1988.
Ha lavorato con 150 orchestre in tutto il mondo. Innumerevoli
sono le sue incisioni: 109 CD con orchestre famose (Royal
Philharmonic Orchestra, London Philharmonic Orchestra, London
Symphony Orchestra, Philharmonia, Royal Liverpool Philharmonic
Orchestra, Mexico City Philharmonic Orchestra …) per case
discografiche di fama mondiale (R.P.O. Records, E.M.I., A.S.V.,
Naxos, Pickwick, I.M.G., R.C.A., C.B.S., …) e con solisti
eccelsi come Henryk Szering, Francisco Araiza, Aldo Ciccolini,
Barbara Hendricks, Alfonso Moreno, Jorge Federico Osorio.
Numerosissimi sono i diplomi che lo riguardano da quando
studiava fino ad oggi: borse di studio (Juilliard Van Cliburn,
Carlos Trouyet, Pan American Union); concorsi (semifinalista al
Concorso Internazionale di Pianoforte "Marguerite Long" a
Parigi; Concorso Internazionale di Pianoforte del Belgio a
Bruxelles; finalista al Concorso Internazionale "Ferruccio
Busoni" del Conservatorio "Claudio Monteverdi" di Bolzano;
Concorso Internazionale di Pianoforte di Varsavia); premi per le
migliori incisioni ("Record Awards" per Debussy nel 1984, "Best
Recorded Version" per Saint-Saens, ecc.).
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08/08/06 - Ora 21.30
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Location Teatro Antico
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- JULIO BOCCA & BALLET ARGENTINO
Desde Lejos
Nine Sinatra Songs
Piazzolla Tango Vivo
Uno dei più brillanti danzatori del panorama mondiale odierno di
scena nel cartellone estivo 2006 di Taormina Arte. E’ Julio
Bocca, artista di straordinario spessore che il New York Times
ha paragonato nel recente passato alla leggenda Nureyev-Fonteyn.
Bocca ha fondato nel 1990 il Ballet Argentino, compagnia sorta
per aiutare i giovani talenti della sua Buenos Aires. Da lì
l’ensemble si è esibito in tutto il mondo riscuotendo grande
successo. Rigoroso senso artistico alla base di tante opere
realizzate dal Ballet Argentino, commissionate quindi ai
principali coreografi “albiceleste” tra i quali Marta Graham. La
compagnia ha danzato nei più importanti teatri del globo, tra
cui Opera di Parigi e Mariinsky di S. Pietroburgo, ed è stata la
prima formazione ad esibirsi al palazzo dell’Hermitage di San
Pietroburgo. Gli oltre 100 ballerini cresciuti in questa
compagnia fanno ora parte di compagnie di ballo argentine in
Europa e in America. Il 22 dicembre 2007 Julio Bocca si ritirerà
definitivamente dalle scene.
“Desde Lejos”, “Nine Sinatra songs” e “Piazzolla tango vivo” al
centro dello spettacolo che Bocca & Ballet Argentino proporranno
per Taormina Arte.
“Desde Lejos”, attraverso le musiche di Wim Mertens, evoca
epoche differenti mescolando il folk con ritmi contemporanei.
“Nine Sinatra Songs”, creato per la Twyla Tharp Dance nel 1982,
è un ritratto di tipo sociale ed estetico – varietà, danza
latino-americana, walzer- illustrato su un doppio piano:
acrobatico ed erotico.
“Piazzolla tango vivo” mixa assoli, duetti, trii, quintetti e si
sofferma a suo modo sull’incontro problematico tra l’universo
maschile e femminile. Ciò in una particolare sintesi tra la
danza contemporanea e le radici del tango. In questo pezzo si
identifica la città di Buenos Aires e Astor Piazzolla, il
musicista della città per eccellenza.
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09-10/08/06 - Ora 21.30
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Location Palazzo Duchi di Santo Stefano
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- MONODRAMMI IN MUSICA
Tre opere da camera
AVERROE’
di Daniele Martino
musica di Marco Betta
L’UOMO DAL PASSAMONTAGNA
di Fabrizio Catalano
su un racconto di Leonardo Sciascia
musica di Giovanni D'Aquila
LE CARTE SALVATE
di Albino Taggeo (da un'idea di Rosanna Festa)
musica di Albino Taggeo
regia di ALDO CESAR FAGA'
ENSEMBLE STRUMENTALE SYMPHONIA LAUS
MICHELE AMOROSO direttore
Le mediazioni di AVERROE’, intellettuale vissuto alla corte di
Palermo, appaiono delicate e sfumate fino all’avvento di
Isabella, figura emblematica e ricca di umanità; a quel punto le
due figure si fondono e danno vita ad un unicum sublime e
struggente ,
Il quartetto d’archi unito ad interventi su nastro magnetico
crea quel clima si sospensione temporale che ben si addice
all’intrigante libretto di Daniele Martino. Interpreti: Maurizio
Muscolino, Maria Chiara Pavone e Angelo Villari nei ruoli
rispettivamente di Averroè, Isabella e Ibn-Arabi.
L’UOMO DAL PASSAMONTAGNA è il titolo del lavoro per immagini del
giovane Giovanni D’Aquila. Da un racconto di Leonardo Sciascia,
il nipote Fabrizio Catalano ha tratto una sceneggiatura efficace
e densa di pathos.
Lungi dall’essere una sequenza di musiche di scena, i suoni ed i
suoi componenti timbrici si insinuano nell’intero testo
rendendolo penetrante e pregnante al di là del significato
stesso delle parole. Il risultato è una forte tensione emotiva
che caratterizza l’intero ascolto, tra sottolineature
realistiche e sublimazioni della memoria.
Marco Betta rivisita dolcemente e teneramente uno dei personaggi
più rappresentativi del Medio Evo, a metà strada tra occidente
ed oriente. Interpreti: Maria Chiara Pavone, Angelo Villari e
Maurizio Muscolino nei ruoli rispettivamente di Adriana, Munoz e
del prete.
Nell’opera di Albino Taggeo al centro dell’intera trama, ideata
e felicemente condotta da Rosanna Festa, vi è una presunta
strega che una giuria presieduta da un abate e da un frate vuol
far condannare.
LE CARTE SALVATE indicano appunto tutti quei documenti
dimenticati dal potere e custoditi da alcuni coraggiosi che, a
rischio della loro vita, ci hanno fatto giungere le
testimonianze drammatiche di quei finti processi. La nostra
storia si tinge di grottesco laddove la povera sventurata con un
atto di vera magia evoca la figura del diavolo per poter
fulminare i due agguerriti inquirenti. Interpreti: Maria Chiara
Pavone, Angelo Villari e Maurizio Muscolino nei ruoli
rispettivamente di Fanella, del frate e dell’abate.
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09-10/08/06 - Ora 21.30
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Location Teatro Antico
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- LA TEMPESTA di William
Shakespeare
con Virginio Gazzolo e Vanessa Gravina
Regia di Walter Manfrè
Questa “ TEMPESTA” è la cronaca di una recita.
Dove tutti siamo interpreti :
- gli attori, ognuno col proprio personaggio (ma anche con un
altro o più di un altro) da interpretare.
- Noi spettatori a dare una mano perché la recita venga bene.
E comunque tutti insieme stiamo sull’isola
Ciò significa che essa non coincide col palcoscenico ma ingloba
la platea.
E fuori dell’isola ?
Nulla.
O meglio ci sono forse altre isole per altre “TEMPESTE” o regge
per altri “AMLETI” o boschi, chissà, per“SOGNI D’ESTATE”.
In ogni caso siamo giunti sull’isola attratti dalla Magia di
Prospero.
Ma ecco che essa, l’isola, zattera, prende il largo ed io mi
ritrovo, bambino, preda delle illusioni del Mago.
Bambino.
Più che in un teatro,forse, in un circo,forse, fluttuante,
galleggiante.
Lì il prestigiatore mi incanta prima trasformando un fazzoletto
in una bianca colomba, poi rapendomi l’ anima e simulando una
vendetta senza odio e senza sangue dove è necessario che tutti
gli diamo una mano per generare un naufragio.
Ha tanti aiutanti il Mago : uno è un soffio di vento Ariel
chiamato.
L’altro un musicante folle che partorisce musica da ogni sasso
che incontra.
Poi tutti noi pronti a soffiare nell’aria per scatenare il
vento, ad ululare per diventare il tuono.
Al largo siamo ormai lontani dal reale.
E lì, lontani ormai, il Mago ci racconta come per seguire la
Magia perse il potere e per amare la fantasia perse il suo
regno.
Poi, leggero, con la sua destra mano aiuta a nascere un amore
mentre con la sinistra, senza parere, spunta le armi a una
congiura.
Ma con la terza, che vedo, domatore, fa esibire Calibano
pachiderma.
Poi dolcemente i re tornano re, i buffoni buffoni.
Tutto torna al suo posto e la zattera al suo porto.
Sapremo dopo che questa e’ stata l’ultima replica che il Mago
per il suo pubblico aveva preparata.
E noi eravamo lì, che fortuna mirabile, a quell’ultima replica
ed abbiamo aiutato
battendo i tamburi di guerra o soffiando nei flauti della pace.
Attracca al molo l’isola.
Possiamo scendere :il reale ci attende.
Walter Manfrè
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11/08/06 - Ora 21.30
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Location Palazzo Duchi di Santo Stefano
letture e musica dal vivo con Beppe Barra e Nuklearte
a cura di Renato Giordano
Molte delle novelle del DECAMERONE di BOCCACCIO sono ambientate
in SICILIA ma questo interessante aspetto del capolavoro
letterario del nostro trecento non è mai stato messo in risalto
a sufficienza.
Invece attraverso quelle novelle viene messa in luce la bellezza
dell’Isola e delle sue donne, la sua cultura multi etnica, i
suoni, i profumi, la sensualità, il cibo, ma anche la violenza,
gli eccessi e gli slanci di generosità, comunque dando nell’
insieme un’immagine incredibilmente suggestiva ed affascinante
della Sicilia e dei suoi abitanti.
L’11 agosto a Taormina avrà luogo una lettura delle novelle
siciliane a cura di Renato Giordano e con la partecipazione di
Peppe Barra, Augusto Fornari, Sergio Basile ed altri ,con la
musica originale suonata dal vivo dal gruppo world di origine
palermitana Nuklearte, ed andrà in scena al Duchi di Santo
Stefano.
Le novelle lette che fanno parte di un progetto di spettacolo
che verrà realizzato per Taormina Arte nel 2007, sono le
seguenti:
La Quinta novella della quarta giornata.
E’ la storia di Elisabetta da Messina, che si innamora di un
lavorante della famiglia ed i fratelli lo portano in campagna e
lo uccidono.
Lei riesce a ritrovare il corpo, gli stacca la testa e la mette
in un vaso nel quale poi pianta un basilico per poter tenere il
suo Lorenzo sempre vicino a se. Il Boccaccio ha tratto la storia
da una canzone della tradizione sicula.
La seconda novella della quinta giornata.
Narra dell’ amore tra Costanza e Martuccio, entrambi di Lipari.
Dice Boccaccio: “Vicin di Cicilia è una isoletta chiamata
Lipari…”
Anche qui l’amore è sfortunato, lui è costretto a fare il pirata
ma è preso dai turchi, lei lo segue e finisce a Susa . Martuccio
intanto diventa il consulente del Re di Tunisi e ritrovata la
sua amata si sposano e tornano felici nella loro Lipari.
2
La decima novella della ottava giornata.
La vicenda è ambientata a Palermo, nella zona del porto e ci
racconta di una bellissima siciliana, Biancofiore, che beffa
rubando i guadagni ad un mercante fiorentino, ma poi è da questi
ripagata con la stessa moneta e viene alleggerita di una somma
ancora maggiore.
Buona parte della novella è ambientata in un Bagno Pubblico dove
avviene il primo incontro galante tra i due. Come nella
tradizione araba molto simile ad un Hammam, il bagno palermitano
è un luogo di raffinatezza incredibile.
Preparata la scena da due schiave nude con materasso di bambagia
bello, lenzuola di lino bucherame cipriana bianchissime
all’odore di rose, Lui viene lavato da Iancofiore medesima con
sapone moscoleato e con garofanato. Poi altri profumi: acqua di
fiori d’arancia, di gelso, preziosa acqua nanfa. Fumi e
atmosfera inebriante.
Questo suntuoso bagno, protagonista nella scena di seduzione del
toscano Salabaetto, era il più famoso di Palermo e si chiamava”
bagno d’oro”, si trovava in via Marmorea, oggi Corso Vittorio
Emanuele.
Aperto da un potente eunuco musulmano della corte di Guglielmo,
aveva tutte le raffinatezze tecniche della tradizione igienica
musulmana.
La Quinta novella della Seconda Giornata.
E’ la famosissima novella di Andreuccio da Perugia, in parte
simile alla precedente. Irretito da bellissima siciliana sposata
a Girgenti, L’umbro Andreuccio di origini Palermitane, viene
beffato e derubato dalla splendida finta sorella.(Siciliani sono
i protagonisti anche se è ambientata a Napoli).
La Settima novella della decima giornata.
Ambientata “nel tempo che i franceschi di Cicilia furon
cacciati”, cioè ai tempi dei Vespri siciliani. A Palermo il Re
Pietro di Aragona s’innamora di una giovane del luogo, ma lei
non lo riama e s’ammala di melanconia. Una bellissima canzone
suonata con la viola fa capire tutto al re che si tira indietro
e regala alla fanciulla le terre di Cefalù e Caltabellotta,
“bonissime terre e di gran frutto”.Ma al centro della storia c’è
la splendida canzone che io ho musicato con l’aiuto di un ottimo
gruppo etnico i Vox Populi (muoviti Amore e vai da Messere…).
3
La Terza novella della settima giornata.
Anche se ambientata da Boccaccio fuori Sicilia questa novella è
di
ispirazione siciliana, e si dice accaduta in Monreale, quella
del prete che si crede in cinta per una sostituzione
involontaria dell’urina. (Infatti ancora oggi nell’isola si dice
:Lu prenu di Murriali ed esiste il proverbio
Tutti cosi ponnu succedirì fora d’omini preni; eppuru cci fu tu
prenu diMurriali). E si dice che a Monreale, nel famoso tempio
di Guglielmo II,il prete è ritratto in uno dei mosaici che
rappresenta il miracolo di Gesù Cristo.
La Sesta novella della quinta giornata.
Di questa novella ultimamente si è molto parlato proprio per la
sua ambientazione. Infatti l’azione avviene alla Cuba, il famoso
edificio palermitano arabo normanno del cui recupero ci si sta
di recente occupando. Protagonista è il Re di Sicilia Federico
II d’Aragona e una giovane di cui s’è invaghito.
Renato Giordano
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12/08/06 - Ora 21.30
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Location Teatro Antico
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- DECAMERONE di Giovanni Boccaccio
riduzione teatrale di Renato Giordano
con Beppe Barra e Andrè De La Roche
regia di Renato Giordano
Il Decamerone è una grande favola etnica che parla di Vita, di
Poesia, di Sesso e di Morte. E’ una grande Epopea brulicante di
personaggi indimenticabili che s’uniscono per formare un quadro
variopinto ed umanissimo. Un’epopea di gente comune, di donne
innamorate, di sciocchi burlanti, di canaglie incarognite, di
preti imbroglioni, di amanti sfortunati, di incontri
incredibili, di “leggende metropolitane”, di violenze gratuite e
di nobiltà inaspettate. Il primo Romanzo Popolare della nostra
letteratura ci mostra donne ritratte crudamente nel fremere dei
sensi, e fanciulle disegnate con i rossori dei primi amori,
furfanti maliziosi e lerci ladruncoli, cinici avidi e ricchi
spavaldi.
Ma, per me, il Decameron è anche una storia di Amicizia tra
“maschi”, quasi un “Amici miei” medievale cadenzato da quella
filastrocca vagamente inquietante che faccio cantare al gruppo
dei pittori capitanato da Buffalmacco e Bruno (“Corri corri
cavallino, corri insieme a Calandrino…”).
Lo spettacolo è composto dalla drammatizzazione scenica di
undici Novelle unite da un filo conduttore rappresentato dal
protagonista di varie storie del Decamerone: Bonamico
Buffalmacco.
Il famoso pittore del “Trionfo della Morte” che mi immagino
impegnato a dipingere durante l’intero spettacolo, il mondo
reale, rendendosi conto che potrà restituire solo una parvenza
di quell’insieme di voglia di essere e di paura della morte che
è la Vita.
Naturalmente un adattamento teatrale non poteva comprendere
tutto il Decameron e quindi ho scelto per la messinscena solo
alcune novelle tra le più famose: quella Andreuccio da Perugina
prima beffato e poi beffatore; quella del frate che vuole
attaccare “la coda” alla moglie di un amico per trasformarla in
cavalla; la notte d’amore tra Ricciardo e Caterina; Peronella
che nasconde l’amante nell’orcio; i due compari che si
promettono di tornare dall’altro mondo per dirsi come si sta
nell’aldilà; Calandrino e la finta elitropia, la pietra che
rende invisibili; la triste storia della messinese Lisabetta;
Calandrino che resta in cinto, etc.
E per sottolineare anche con la musica ,che verrà eseguita dal
vivo, (lo spettacolo è anche danzato e cantato) la multiforme
varietà dei personaggi, dei luoghi e della lingua cha va dalla
solennità aulica, al parlato sommesso, al gergale fino al
dialettale, ho composto una colonna sonora originale lavorando
con il grande musicista Lino Cannavacciuolo ed altri artisti
della World Music italiana ed internazionale. Nel cast anche
Sergio Basile, Francesca Nunzi, Maria Letizia Gorga, Piero
Caretto e molti altri. Coreografie di Milena Zullo.
Renato Giordano
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13/08/06 - Ora 21.30
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Location Teatro Antico
ORCHESTRA SINFONICA ACCADEMIA DI PALERMO
JANOS ACS direttore
SUNE HJERRILD, tenore
VALERIE GABAIL,soprano
MAURIZIO LO PICCOLO, basso baritono
CLAUDIA MUNDA,soprano
Brani di W. A. Mozart
dalle Nozze di Figaro
dal Don Giovanni
dal Flauto Magico
da Così fan tutte
Janos Acs
Direttore d`Orchestra
DEI TRE TENORI
José Carreras -Placido Domingo -LucianoPavarotti
Musicista di origine Ungherese naturalizzato Italiano, ha
iniziato la sua attivitá come Pianista di Sala e suggeritore nei
Teatri di Enti Autonomi Italiani, collaborando con molti
direttori. Vincitore del Concorso del Teatro Carlo Felice di
Genova nel 1980. Direttore Principale al Stadttheater di
Pretoria (South Africa) per sette anni, poi Denver (USA) Opera
Colorado e dal 1994-1999, Direttore Artistico al Teatro
Municipale di Salerno (Italy).
Dirige molti tra i piu grandi artisti del nostro tempo sia in
Italia che all’estero.
Con L'orchestra Della Rai di Napoli, diresse i concerti
commemorativi per KODÁLY (1981) e per RESPIGHI (1986) e le
recite al Teatro Grande di Brescia per 80-esimo anniversario
della Madame Butterfly Con suo fratello pianista - Josef Acs -
ha presentato in Prima Mondiale. Il concerto di Liszt - De
Profundis- alla sala Verdi del Conservatorio di Milano.
Ha partecipato al "Grammy Awards Gala" 1998, New York,
accompagnando Aretha Franklin con il coro e L'orchestra del
Metropolitan Opera House.
Dal 1991, dirige molti dei concerti di Luciano Pavarotti.
Janos Acs spesso tiene master-classes vicino leggendari artisti
come: Giuseppe Valdengo - Magda Olivero - Rolando Panerai -
Ghena Dimitrova - Gabriella Tucci - Anita Cerquetti - Fiorenza
Cossotto - Gianni Raimondi a nel 2002 Andrea Bocelli.
Regolarmente invitato in giurie nei concorsi internazionali di
canto in compagnia di: Giuseppe di Stefano - Franco Corelli -
Giulietta Simionato - Peter Glossop - Giuseppe Taddei - Birgitt
Nilson - Joan Sutherland.
I suoi ultimi CD sono publicati dal Hungaroton: opere di Pal
Jardanyi per la seria di grandi compositori del "Millenium" e i
concerti di Bottesini con i solisti: Miklos Perenyi - Vilmos
Szabadi - Kalman Berkes - Gergö Jardanyi.
E direttore artistico della FONDAZIONE PITTI di Budapest.
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14-16-19/08/06 - Ora 21.30
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Location Palazzo Duchi di Santo Stefano
Giovanni Renzo al pianoforte
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18-19-20/08/06 - Ora 21.30
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Location Teatro Antico
dal romanzo di Tomasi di Lampedusa
con Luca Barbareschi
regia di Andrea Battistini
produzione Regione Siciliana - Assessorato Regionale Turismo
Fondazione Teatro della città di Latina
prima nazionale
dalle note di regia
Immagini di luce, odore, ritmi e suoni. L’organetto, fuori dalla
finestra della stanza dove Don Fabrizio Salina muore, la signora
che lo aspetta, forse dalla prima pagina del libro, la faccia
del Principe riflessa nello specchio con la barba incolta.
Attraverso il suo sguardo, di nuovo, il colore della terra e poi
l’odore di muschio e di zagare, il sapore della pelle di
Angelica, il profumo di quella di Stella, la pietà per quella di
Mariannina, e ancora occhi, quelli goffi e impacciati di Bendicò,
giusto protagonista dell’ultima immagine del romanzo: quegli
occhi e la sua zampa levati nell’aria. Poi, quelli arroganti di
Tancredi, quelli di topo Sedàra, quelli timidi e angosciati di
Concetta, quelli di Padre Pirrone: occhi da prete. Poi ancora
odori, di drappi impolverati, damaschi, arazzi, specchi,
candelabri, in una sequenza serrata come i giri di un valzer.
Ingabbiati nella storia con quel senso di inutilità che spesso
la contraddistingue, i personaggi del romanzo ci donano
l’inaccessibile mondo della loro intimità forzando l’apatia dei
concetti.
Ogni pensiero politico, ogni avvenimento, pur nel clamore che
desta, svanisce nell’incredibile processo di visualizzazione che
si scatena pagina per pagina.
Due immagini si contrappongono: i Salina incastonati negli
scranni del coro della chiesa di Donnafugata, già mummie
ingiallite dal tempo, proprio nell’attimo in cui la vera vicenda
sta per esplodere in Italia. L’altra “Era un giardino per i
ciechi: la vista costantemente era offesa ma l’odorato poteva
trarre da esso un piacere forte, benché non delicato, le rose
che aveva egli stesso acquistato a Parigi, erano degenerate:
eccitate prima e infrollite dopo dai succhi vigorosi e indolenti
della terra siciliana, arse dai lugli apocalittici, si erano
mutate in una sorta di cavoli color carne, osceni, ma che
distillavano, un denso aroma, quasi turpe, che nessuno
allevatore francese avrebbe osato sperare.”
Ecco quindi folgorante, come solo la memoria dei sensi può
essere tutto ci appare meravigliosamente fermo e sospeso.
Leggiamo la storia che ci affascina e ci travolge nel suo essere
grottesca. Magistrale affresco che ci restituisce quello che in
fondo tutti siamo: pupi, marionette, ridicoli uomini divisi dal
desiderio di scrivere una storia universale e quello di
lasciarsi semplicemente attraversare dal tempo.
Divisi, come è diviso il suo protagonista. Divisi ma uniti dal
provocare negli spettatori la condivisione di un emozione
restituendo quel bagno di poesia unica e irripetibile, che nel
romanzo “Il Gattopardo” si chiama Sicilia.
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22/08/06 - Ora 21.30
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Location Teatro Antico
Compagnia di danza contemporanea Itai
coreografie di Lino Privitera
Il titolo dello spettacolo deriva dal sanscrito e simboleggia
l’interiorità dell’Io e la contrapposizione tra l’anima e il
corpo.
Il tutto vuole rappresentare una “Via Crucis” raccontata da ogni
uomo nel pieno del proprio cammino. Si tratta di una produzione
di grande effetto scenico e grande coinvolgimento emotivo, dove
il pubblico può immergersi nel susseguirsi delle scene danzanti:
dei veri e propri affreschi di tableau vivant, ognuno
riconducibile a diversi stati d’animo che fanno parte della vita
di ogni uomo. Le musiche sono tratte dalle opere di grandi
compositori quali Verdi, Pergolesi, Mozart e compositori
contemporanei.
La compagnia è formata da 15 danzatori, con l’interpretazione di
scene a cura del coreografo Lino Privitera.
Lino Privitera ha iniziato gli studi di danza classica presso la
scuola di Donatella Capraio e si è perfezionato alla scuola di
Renato Greco a Roma. Ha studiato inoltre alla “The Place Dance
School” di Londra, l’American Center of contemporary dance di
New York, la compagnia di Maguy Marin e nella scuola di Peter
Gross. E’ stato primo ballerino nel “Bozzetto siciliano” al
Teatro Bellini di Catania, nella compagnia di Alan Germani,
nell’opera “Die Tote Stadt” di Korngold di cui ha curato anche
le coreografie. Come coreografo inoltre ha firmato anche
“Carmina Burana” e “Iris” per il Teatro Bellini di Catania e
molte altre coreografie di opere liriche. Insegna danza
contemporanea all’accademia “Harmonique Bastille” di Parigi e al
“Conservatoire de la Danse” di Parigi. Ha creato per la prima
Etoile Mirna Kamara l’assolo “Lacrimosa” di Verdi. E’ stato
“Maitre de Ballet” per la compagnia del musical “Notre Dame de
Paris”.

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22/08/06 - Ora 21.30
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Location Palazzo Duchi di Santo Stefano
Sicilia - Buenos Aires
Storia di emigrazione siciliana in Argentina
video di Sandro Dieli
musiche dal vivo dei “Sun”
libro di Roberto Alaimo
mostra fotografica di Ernesto Bazan
“Darsena Norte” o “Molo Nord Sicilia - Buenos Aires”, come da
traduzione italiana, è un omaggio dell’arte alla storia, un
tributo del sentimento alla memoria. E’ il racconto di un
viaggio, attraverso una geografia parallela a quella
spazio-temporale, che percorre le vie del ricordo e attraverso
lo sguardo dei superstiti consegna alle nuove generazioni una
pagina di storia dell’emigrazione. Roberto Alajmo, Ernesto Bazan,
Sandro Dieli, sono l’espressione di tre artisti ed altrettanti
mezzi espressivi diversi, letteratura, fotografia, ripresa
video-documentale, che puntano a raccontare una storia personale
che in questo spettacolo diventa universale. La storia è quella
comune di un abbandono, di un lutto, uno strappo che non si
ricuce, neppure se nella nuova terra si cerca di ricreare la
stesa atmosfera, le medesime abitudini che si sono lasciate.
Molo Nord è un prezioso cofanetto che racchiude un libro, un
video e una raccolta di fotografie. L’occhio della macchina
fotografica di Bazan interpreta luoghi e volti della comunità
siciliana a Buenos Aires dipingendone un quadro commovente, a
tratti nostalgico. Il dvd di Sandro Dieli e Gaetano Calà
documenta attraverso la storia di otto personaggi proprio la
storia della comunità siciliana in Argentina. La colonna sonora
dei Sun reinterpreta le melodie della cosiddetta “tradizione”
alla luce di una rinnovata ricerca sonora. Nato all’indomani di
una indimenticabile serata trascorsa alla periferia di Buenos
Aires a casa di un emigrato don Antonino Casella il documentario
custodisce un breve ritratto di otto personaggi rappresentativi
della comunità siciliana. Il regista ha chiesto ai protagonisti
di indicare un luogo della città che avesse per loro un valore
simbolico e poi li ha seguiti con la telecamera attraverso
questo percorso. Un espediente narrativo che recupera la
metafora del viaggio, l’elemento che contraddistingue la vita di
ogni emigrato
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23/08/06 - Ora 21.30
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Location Palazzo Duchi di Santo Stefano
reading di Roberto Alajmo
all'organetto Marcello Alajmo
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24/08/06 - Ora 21.30
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Location Palazzo dei Congressi
Metamorfosis
da Franz Kafka
La Fura dels Baus è una compagnia spagnola formata da artisti
impegnati in un continuo processo evolutivo, alla ricerca
permanente di nuovi spunti scenici. Dalla sua creazione nel
1979, ogni spettacolo ha sempre sorpreso il pubblico e la
critica. Nati dalle cosiddette “arti di strada”, i loro
movimenti si sono rapidamente trasformati con l’utilizzo di
molteplici risorse tecniche, come la musica, il movimento,
l’utilizzazione di materiali naturali e industriali,
l’applicazione di nuovi elementi tra i quali l’inserimento dello
spettatore nel cuore stesso dell’esibizione. La loro
caratteristica principale è quella di una costante creazione
collettiva, in seno alla quale gli attori e gli autori formano
una sola entità. Il gruppo ha dato vita ad un’estetica che si
riassume nel termine “lenguaje furero”(linguaggio furioso).
La Metamorfosi di Franz Kafka, è stata rappresentata in Giappone
nel settembre 2005. Chi non ricerca le proprie passioni, ma
soprattutto chi non è in grado di seguirle, è condannato a
diventare 'uno scarafaggio'! L'insetto come allegoria di una
condizione altrui fatta propria e rigettata all'interno.
Un'implosione dell'uomo nell'uomo che trasforma la persona in un
qualcosa che, se la psichiatria potrebbe annoverare nella classe
degli schizofrenici, la genetica e il senso comune invece
identificano perfettamente nella genia dei 'mostri'. Si potrebbe
riassumere così, in sintesi, la performance multimediale del
gruppo catalano liberamente tratta dalla 'Metamorfosi' di Kafka.
Quelli della Fura non scherzano: del resto non lo hanno mai
fatto. La loro drammaturgia è essenziale, libera da
sovrastrutture accademiche e di posa. L'utilizzo dei video e
della musica è assillante, quasi fastidioso. La sovrapposizione
dei livelli onnipresente: durante lo spettacolo l'attore sul
palcoscenico sarà inevitabilmente anche attore di fiction,
personaggio della pubblicità, cassa di risonanza per i rumori ed
i suoni che spesso fratturano la scena. Le luci costruiranno
spazi che altrimenti non avrebbero consistenza, l'azione renderà
statica qualunque dinamica psico-emotiva. Il testo messo in
scena prende a piene mani dal racconto di Kafka e al contempo ne
varia alcune caratteristiche essenziali: Gregor Samsa non
diventa più uno scarafaggio bensì uno schizofrenico. Il ritratto
della donna ritagliato dal giornale e appeso al muro, sul quale
tanta critica letteraria ha scritto e detto, è invece l'immagine
di una modella della pubblicità che il giovane avrebbe la
possibilità di conoscere una mattina alla stazione ferroviaria
nella quale lavora (Samsa non è più un commesso viaggiatore ma
un bigliettaio). I tre pensionanti si riducono ad uno soltanto,
giovane al punto da costituire un perfetto alter ego del
protagonista. Il suicidio-omicidio per inedia di Samsa
trasformato decisamente in un omicidio. Questi i 'differenziali
narrativi' essenziali, differenziali che costruiscono di fatto
una rappresentazione psichica e psichiatrica del dramma
dell'autore Ceco.
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