Eventi Taormina 2006

Taormina Arte 2006

musica - teatro - danza

Si apre anche quest'anno il consueto appuntamento estivo siciliano di TAORMINA ARTE.
Nella splendida cornice del Teatro Greco di Taormina,
città che mantiene fascino e bellezza immutati,
un evento che vedrà alternarsi, da giugno alla fine di agosto,
una serie di manifestazioni prestigiose.
 

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Hotel a Catania

Taormina Arte 2006

 
 
Ecco il ricco e variegato programma presentato in presenza di noti vip e
personaggi della politica e dello spettacolo al Palazzo Duchi di Santo Stefano di Taormina:
 
 LUGLIO
 06/07/06 - KATAKLO' - Vai alla Scheda
 
 07/07/06 - MONTY ALEXANDER - Vai alla Scheda
 
 11/07/06 - BANDA NAZIONALE DELLA POLIZIA DI STATO - Vai alla Scheda
 
 14-15-16/07/06 - WOMAD IN TAORMINA - Vai alla Scheda
 
 19/07/06 - ORCHESTRA VITTORIO EMANUELE - Vai alla Scheda
 
 21/07/06 - FRANCESCO CAFISO QUARTET - Vai alla Scheda
 
 25/07/06 - MUSICHE PER IL CINEMA - Vai alla Scheda
 
 29/07/06 - LONDON CHAMBER ORCHESTRA - Vai alla Scheda
 
 30/07/06 - ASCANIO CELESTINI-NICOLA PIOVANI - Vai alla Scheda
 
 AGOSTO
 
 03-05/08/06 - DON GIOVANNI - Vai alla Scheda
 
 06/08/06 - ENRIQUE BATIZ - Vai alla Scheda
 
 08/08/06 - JULIO BOCCA & BALLET ARGENTINO - Vai alla Scheda
 
 09-10/08/06 - MONODRAMMI IN MUSICA - Vai alla Scheda
 
 09-10/08/06 - LA TEMPESTA - Vai alla Scheda
 
 11/08/06 - DECAMERONE IN SICILIA - Vai alla Scheda
 
 12/08/06 - DECAMERONE - Vai alla Scheda
 
 13/08/06 - UNA NOTTE CON MOZART - Vai alla Scheda
 
 14-16-19-20/08/06 - MUSICA IN BIANCO E NERO - Vai alla Scheda
 
 18-19-20/08/06 - IL GATTOPARDO - Vai alla Scheda
 
 22/08/06 - ATMAN - Vai alla Scheda
 
 22/08/06 - PROGETTO MOLO NORD - Vai alla Scheda
 
 23/08/06 - I PAZZI DI PALERMO - Vai alla Scheda
 
 24/08/06 - FURA DELS BAUS - Vai alla Scheda
 
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06/07/06 - Ora 21.30

Location Teatro Antico

Kataklò Athletic Dance Theatre
Kataklò, dal greco antico "Io ballo piegandomi e contorcendomi", è la prima compagnia italiana di danza acrobatica, unica nel suo genere. Nasce nel 1996 da un sogno di Giulia Staccioli che raccoglie gli entusiasmi e lo spirito d'iniziativa di alcuni ex atleti olimpionici per creare quella che oggi viene considerata una delle più interessanti compagnie del panorama artistico, italiano ed internazionale, contemporaneo capace di riunire e insieme superare i due concetti su cui si fonda: la danza e la preparazione atletica della ginnastica. L'armonia del risultato sottolinea il punto di forza di questa compagnia: l'essere prima di tutto una squadra. Spettacolari ed acrobatici i Kataklò esordiscono nel 1996 con lo spettacolo "Indiscipline" che li vedrà in seguito protagonisti nei teatri di tutto il mondo. I Kataklò usufruiscono per le prove di uno spazio stabile vicino a Milano. Spesso ospiti di trasmissioni televisive, convention ed eventi culturali (ricordiamo la loro partecipazione alla Cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Torino 2006), adattano costantemente il proprio repertorio a contesti e condizioni scenico-ambientali di ogni genere plasmando le coreografie sui fisici e sulle peculiarità dei singoli ballerini. Gli spettacoli all'attivo, presentati in tournée in Italia e all'estero con grandi risultati di pubblico e di critica, sono: Indiscipline. Lo sport si intreccia alla danza con un risultato inedito. Kataklopolis. La città e i suoi abitanti tra sogno e realtà.
Up-verticali energie. L'uomo e la montagna, dalla sfida fino
all'elevazione finale. Livingston, Oltre i limiti. Sognare di volare, un desiderio che da sempre accompagna l'uomo.
 
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07/07/06 - Ora 21.30

Location Teatro Antico
 
Monty Alexander, 61 anni compiuti lo scorso 6 giugno, giamaicano d’origine, ma statunitense d’adozione,è uno dei più grandi pianisti dell'ultimo trentennio.Dopo una formazione musicale da bambino prodigio, s’innamora del jazz ascoltando Louis Armstrong e soprattutto Nat King Cole, suo ispiratore. All’inizio degli anni ’60, giovanissimo, viene chiamato al Jilly’s di New York a far parte dell’orchestra di Frank Sinatra. Subito dopo firma il primo contratto, con l’etichetta World Pacific Record.
Intanto la sua reputazione comincia a crescere a dismisura. Lavora e incide con artisti leggendari come il vibrafonista Milt Jackson, il contrabbassista Ray Brown, con cui ha diviso un decennio di carriera, il chitarrista Herb Ellis. Viene presto definito il grande erede del mitico Oscar Peterson e non è un caso che negli anni ’70, assieme a Brown ed Ellis - ma anche al batterista Ed Thigpen - tutti storici amici e accompagnatori di Peterson, formi un trio che entra nella storia del jazz.
Altro trio che ha fatto epoca è quello con il batterista Jeff Hamilton e il bassista John Clayton, poi maestri e compagni d’avventura del fenomeno del momento Diana Krall.
La statura di Monty Alexander diventa negli anni da vera icona. La prestigiosa casa discografica Telarc lo chiama per riproporre, in versione jazzistica, anche l’opera del re del reggae Bob Marley.
Un ampio cocktail d’influenze è presente nella sua inimitabile e bellissima musica, che da 40 anni propone in tutto il mondo, suscitando emozioni uniche. Ogni concerto di Monty Alexander rappresenta infatti una gemma.
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11/07/06 - Ora 21.30

Location Teatro Antico

Cheryl Porter voce

Maurizio Billi direttore

La Banda musicale della Polizia di Stato è da oltre 70 anni protagonista con la sua musica in Italia e all’estero. Composta da 105 elementi guidati da un vice maestro e da un maestro direttore, tutti provenienti dai più famosi conservatori, partecipa alle manifestazioni pubbliche più importanti, rappresentando al meglio il costante impegno e l’attività del Corpo stesso della Polizia di Stato. Le sue esibizioni, sia nei più celebri teatri che nelle piazze italiane e del mondo, sono sempre particolarmente apprezzate. Con un vasto repertorio che comprende, oltre alle tradizionali marce militari, anche brani originali e trascrizioni di musica classica e contemporanea, la Banda contribuisce ad avvicinare la collettività, attraverso la musica, al concetto di Polizia sempre e comunque al fianco del cittadino. L'alto profilo artistico delle sue interpretazioni e la qualità dei programmi proposti qualificano la Banda musicale della Polizia di Stato tra le migliori orchestre di fiati a livello internazionale. La Banda musicale della Polizia incide i suoi brani anche sui cd musicali prodotti dalla casa discografica, edizioni musicali Wicky.
 
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14-15-16/07/06 - Ora 21.30

Location Teatro Antico

14 luglio
Sam Tashabalala
Drummers of Burundi
Jimmy Cliff

15 luglio
Ahn Sook Sun
Laudari guest star Carmen Consoli
Cesaria Evora

16 luglio
Guo Yre
Rodrigo Y Gabriela
Simple Minds

Tutti i colori e le sonorità dei cinque continenti, una partecipazione di pubblico che si annuncia ancora una volta gioiosa e numerosa, ancora una volta i grandi nomi della musica nazionale e internazionale: il Womad si conferma uno dei fiori all’occhiello di “Taormina Arte”. Il Festival, ideato da Peter Gabriel e Thomas Brooman, per il quarto anno consecutivo si presenta come l’evento musicale della rassegna, contrassegnato dalle presenze più significative nel panorama della world music. E se artisti del calibro di Youssou N’Dour e lo stesso Peter Gabriel in un memorabile concerto nel 2004, hanno reso il festival un appuntamento di grande richiamo, questa edizione ha tutte le carte il regole per firmare un nuovo successo. Anche per il 2006 l’Assessorato Regionale ai Beni Culturali è main partner della manifestazione, fedele all’idea, espressa dall’assessore Alessandro Pagano, che “il Womad rappresenta l’ideale punto di incontro tra culture, lo strumento più efficace, proprio perché utilizza il linguaggio universale dei suoni per consentire che l’identità dei popoli più diversi diventi patrimonio comune. Il Sud, quindi, come elemento di sintesi di una edizione che ancora una volta utilizza un bene monumentale della Sicilia e il suo scenario legato alla cultura classica in maniera quanto mai opportuna, con una rassegna che, non deve apparire un azzardo, fa del classicismo il suo principale connotato”. Al programma si è aggiunta una nuova gemma: Carmen Consoli, guest star al Womad del gruppo etno-folk “Laudari”. A cinque anni da “L’anfiteatro e la bambina impertinente”, il concerto con l’Orchestra del teatro “Vittorio Emanuele” che divenne cd e un dvd registrato dal vivo, la “cantantessa” torna sul palco del Teatro Antico il 15 luglio, seconda giornata del Womad. Ed è un contesto particolarmente congeniale per la cantante siciliana: il suo nuovo lavoro si segnala, infatti, per le atmosfere profondamente acustiche e alcune significative collaborazioni, con la cantante africana Angelique Kidjo (ospite proprio del Womad nell’edizione del 2004) e con i “Laudari”. Una partecipazione nata dal desiderio della catanese di tornare alle origini della musica siciliana, attraverso la riscoperta degli strumenti della tradizione, come vecchi flauti di legno, fischietti o tamburi in pelle. La kermesse multietnica , un vero caleidoscopio di suoni, si completa quest’anno anche con la partecipazione di Sam Tashabalala (sud Africa) Ahn Sook Sun (Corea) e Guo Yue (cina), per regalare una tre giorni di ritmo e colori universali. Ecco il calendario completo: Venerdi 14 luglio: - Sam Tashabalala (sud Africa) - Drummers of Burundi (Burundi) - Jimmy Cliff (giamaica) Sabato 15 luglio - Ahn Sook Sun (Corea) - Laudari guest Carmen Consoli (Sicilia) - Cesaria Evora (Capo Verde) Domenica 16 luglio - Guo Yue(Cina) - Rodrigo Y Gabriela (Messico) - Simple Minds (UK)
 
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19/07/06 - Ora 21.30

Location Teatro Antico

Maurizio Arena direttore

L’Orchestra del Teatro Vittorio Emanuele di Messina è nata nel 1994, in seguito allo stage organizzato dall’Associazione Ente Teatro di Messina; da quel momento l’Ente se ne è avvalso per gli appuntamenti lirico-sinfonici delle proprie stagioni musicali, con la conseguente crescita di competenza e consensi a livello nazionale. È stata diretta, in questi anni, da Direttori di chiara fama, tra cui: M. Arena, F. M.Carminati, R. Giovaninetti, J. Kovatchev, A. Licata, Niels Muus, G. Rath, V. Sirenko. Pregevoli anche le collaborazioni con affermati solisti della musica classica e della musica leggera, (L. Aliberti, J. Carreras, R. Charles, L. Dalla, P. Di Capri, Milva, Noà, C. Rossi, F.-J. Thiollier), finalizzate, in alcuni casi, anche all’incisione di CD-DVD (C. Consoli) o alla realizzazione di riprese cinematografiche (A. Safina).
MAURIZIO ARENA
Nato a Messina, ha studiato direzione d'orchestra con Franco Ferrara.
Dopo fondamentali esperienze maturate accanto ai Maestri Serafin, Votto, Gavazzeni, ha iniziato l'attività al Teatro Massimo di Palermo nel 1963, dirigendovi La Bohème. Da allora, fino al 1971, sul podio del teatro siciliano ha legato il suo nome ad alcune significative "prime", tra cui: Wozzeck di Berg, Il Gattopardo di Musco, Ifigenia di Pizzetti, Carmina Burana di Orff, Il Mulatto di Meyerowitz, Billy Budd di Ghedini..
Dal 1971 è ospite dei principali teatri ed istituzioni sinfoniche in Italia, in Europa, in America e in Giappone. Da quasi trent'anni è presente anche sul podio dell'Arena di Verona dove ha diretto, fra l'altro, La Forza del destino nel 1978 e nel 2000, Mefistofele di Boito nel 1979, I Lombardi alla prima crociata nel 1984 e Nabucco nel 1996 e nel '98.
Di particolare interesse le esecuzioni di Fedra di Pizzetti e Dafni di Mulè al Massimo di Palermo, della Fiamma di Respighi al Verdi di Trieste, di Cyrano de Bergerac di Alfano, Demon di Rubinstein, L'amore dei tre re di Montemezzi e Zazà di Leoncavallo, realizzate per la RAI e quelle di Oberto Conte di San Bonifacio di Verdi, Il giuramento di Mercadante e Matilde di Shabran di Rossini a Parigi per Radio France. Ha diretto, in prima esecuzione a Lione, la Messa Solenne di Cherubini con l'Orchestra Nazionale di Francia.
Negli ultimi anni ha diretto La Sonnambula a Varsavia con i complessi artistici della Fenice, Manon Lescaut a Toronto, Nabucco a Siviglia e Lione, Rigoletto a Tolosa, Tosca, Aida e il Requiem di Verdi a Marsiglia, Faust a Buenos Aires, Ernani e Tosca a Palermo, L'amico Fritz a Genova, Il Trovatore a Zurigo e Siviglia, Simon Boccanegra.
Nel corso del 2002 ha diretto, fra l'altro, Adriana Lecouvreur a Catania e La Fanciulla del West. Ha al suo attivo numerose incisioni discografiche tra cui si segnalano Adriana Lecouvreur e Francesca da Rimini.
 
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21/07/06 - Ora 21.30

Location Teatro Antico

Siciliano nativo di Vittoria. È uno dei talenti più precoci nella storia del jazz. Già a nove anni muove i primi passi facendo esperienze con musicisti di fama internazionale come Bob Mintzer e George Gruntz. Nel 2001, ad Urbisaglia, partecipa e vince il “Premio nazionale Massimo Urbani” mostrando, nonostante la giovane età, un’incredibile maturità musicale, una cristallina tecnica strumentale ed una sorprendente capacità d'improvvisazione. Decisivo è il suo incontro con Wynton Marsalis che avviene a Pescara, durante il Festival jazz, nel 2002.
Nel 2004, partecipa all'annuale Convention degli educatori di jazz (I.A.J.E.) a New York durante la quale gli viene conferito l'International Jazz Festival Organization Award.
Nella stessa occasione, per Umbria Jazz, suona accompagnato da un trio eccezionale: James Williams, Ray Drummond e Ben Riley. Nel 2004, Francesco si è esibito in alcuni grandi Festival europei con Joe Lovano, Hank Jones, George Mraz, i Manhattan Transfer, Wynton Marsalis e la Lincoln Center Orchestra. Per fare esperienze di ascolto di nuovi generi e stili musicali, si è quindi recato a New Orleans, al quale fa seguito l’incontro con Ellis Marsalis, Jason Marsalis, Thadeus Richard, Bob Franch, Maurice Brown e molti altri importanti musicisti del luogo. In novembre, sempre nel 2004, si è aggiudicato la "World Saxophone Competition" .
Nel 2005 ha preso parte ad Umbria Jazz, al New Orleans Jazz Festival e al Festival di Melbourne, in Australia.
Si è quindi esibito a New York, al Dizzy's Club Coca Cola del Lincoln Center. Francesco Cafiso è il primo musicista europeo, al quale è stata data la possibilità di suonare nel prestigioso Jazz Club, accompagnato da David Hazeltine. Nel 2005, in concomitanza con il 50° anniversario della scomparsa di Charlie Parker, Umbria Jazz gli ha affidato il compito di rileggere le partiture originali delle registrazioni realizzate da "Bird" con orchestra d'archi (Parker with Strings), fornite dalla Rutgers University.
Per l'occasione Francesco è stato accompagnato dal suo abituale Trio e dai "Solisti di Perugia". L'omaggio a Parker è proseguito nei festival di Vitoria e Terrassa (Spagna) e Marsiac (Francia) dove Francesco ha suonato con la "Charlie Parker Legacy Band"
 
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25/07/06 - Ora 21.30

Location Teatro Antico
 
Giorgio Armani patrocina il tour

Ennio Morricone dirige La Filarmonica della Scala ed il Coro Filarmonico della Scala

Tra gli eventi di maggiore rilievo del cartellone estivo di Taormina Arte l’esibizione al Teatro Antico dell’Orchestra filarmonica della Scala di Milano (con oltre 200 elementi tra Orchestra e Coro), diretti dal Maestro Morricone, in una lettura delle più celebrate musiche per il cinema che l’autore ha composto nell’arco della sua luminosa carriera.
Taormina sarà insieme a Verona (Arena),e ad altre esclusive tappe del tour italliano in programma dal 24 luglio di "Musica per il cinema", tutte previste in luoghi di altissimo prestigio e rinomato fascino. Per Morricone si tratta di un ritorno a Taormina dove il maestro ha diretto l'Orchestra Roma Sinfonietta per inaugurare il Taormina Bnl Film Fest 2002.
Un appuntamento da non perdere con Ennio Morricone, le cui esibizioni dal vivo sono ritenute in coro unanime dal pubblico e dalla critica un avvenimento straordinario. Ad arricchire l’attesa per l’evento il numero di musicisti e coristi presenti sul palco, lo scenario incantevole in cui il concerto si svolgerà, e soprattutto le musiche: struggenti melodie che fanno parte ormai della storia della musica.
La Filarmonica della Scala è tra le formazioni più note e preparate del mondo. L’unione di due eccellenze non potrà che produrre un risultato unico, di altissimo spessore.
Il tour è patrocinato da un'altra eccellenza della cultura italiana, Giorgio Armani.
 
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29/07/06 - Ora 21.30

Location Teatro Antico

Christopher Warren Green direttore

Mario Galeani pianista

W. A. Mozart – Ouverture da “Le Nozze di Figaro” KV 492
L. Van Beethoven – Concerto per pianoforte e orchestra n. 5 op. 73 “L’Imperatore”
R. Wagner – Idillio di Sigfrido
F. Mendelssohn – Sinfonia n. 4 “Italiana”

Concerto in memoria di Aurelio Turiano

La London Chamber Orchestra si esibisce sia in patria che all’estero, per la direzione stabile di Christopher Warren Green. E’ composta dai migliori musicisti britannici.
In virtù dell’essere la più antica orchestra da camera della Gran Bretagna, la London Chamber Orchestra ha ispirato il pubblico per più di 80 anni. Fondata da Antohny Barnard, l’orchestra debuttò l’11 Maggio del 1921 nella dimora londinese della Viscontessa Nancy Astor.
A partire da quel momento, l’ensemble tenne più di un centinaio di Premieres all’anno, includendo opere di compositori del livello di Malcolm Arnold, Manuel De Falla, Gabriel Faurè, Leos Janacek, Maurice Ravel, Ralph Vaughan Williams, “Pulcinella Suite” di Igor Stravinsky e la prima esecuzione professionale in italiano dell’ “Idomeneo” di Mozart. L’Orchestra continua tuttavia a collaborare con compositori viventi, del calibro di Graham Fitkin e James Francis Brown.
La London Chamber Orchestra divide il proprio tempo tra concerti in Gran Bretagna, tournèes all’estero, programmi educativi ed un’ attività discografica estremamente ricca di incisioni di musiche per il cinema e per la televisione.
Nel 1995, la London Chamber Orchestra ha ricevuto il Mercury Music Prize per la registrazione di “Le ultime sette parole di Cristo dalla Croce” di James Mac Millan, portando avanti anche una regolare collaborazione con la VIRGIN Records.
Tra l’altro, l’ensemble gestisce una stagione concertistica a St. John’s Smith Square a Londra, ove ospita i più importanti solisti del panorama musicale internazionale.
Riguardo gli inviti all’estero, essa appare regolarmente presso le principali sale concertistiche statunitensi, La Scala di Milano ed il Musikverein di Vienna, registrando ovunque il “tutto esaurito”.
 
Christopher Warren-Green
Direttore di musica e conduttore principale
Christopher Warren-Verde è direttore dell'orchestra di Londra, una posizione che ha sin dal 1988. È stato nominato conduttore dell'orchestra principale di musica di Atene nel mese di ottobre del 2004. Spesso ospite in America del Nord, Warren-Green ha diretto le Orchestre Sinfoniche di St. Louis, del Minnesota, di Indianapolis, di Vancouver e di Victoria. Inoltre ha forti legami con la Orchestra Sinfonica di Seattle. Durante l'ultima stagione ha diretto l'Orchestra della BBC, la Sinfonietta e la Philharmoniadi Hong Kong importanti i suoi debutti con l'Orchestra Symponica di Charlotte, quella di Kristensand e i tour con l’ Orchestra o Sinfonica di NHK nel Giappone. Durante la stagione 2005, è ritornato a dirigere l’ Orchestra Sinfonica di Seattle e nella stagione 2006 invece dirigerà quella del Minnesota. In origine violinista Cristopher è stato invitato a frequentare l’Accademia di St. Martin e lì è diventato direttore dell'Orchestra di allora della BBC Gallese. A 24 è stato nominato direttore della Philharmonia ed è ritornato ad essere direttore al dell’Accademia di St. Martin sei anni più tardi. Come solista è apparso con Simon Rattle, Neville Marriner, Michael Tilson Thomas, Giuseppe Sinopoli e Leonard Slatkin, registrando insieme a questi grandi maestri molti concerti. Christopher Warren-Green dirige regolarmente alla televisione e alla radio ed ha presentato il concorso della BBC TV 'musicista giovane 'così come uno dei Proms teletrasmessi sempre dalla BBC. Ha condotto molti concerti alla Camera di Highgrove e a Buckingam Palace recentemente ha avuto l’onore di dirigere la musica per le nozze reali del principe Charles e Camilla Parker Bowles. Ha registrato per BMG, EMI, Philips, Virgin e Chandos.
 
Mario Galeani
Messinese di nascita, Mario Galeani è considerato oggi uno dei più importanti pianisti italiani della sua generazione e deve la sua formazione musicale al celebre pianista Aldo Ciccolini.
Sin da giovanissimo si è dedicato al concertismo, tenendo tourneé che lo hanno portato ad esibirsi come solista in tutta Europa,Nord e Centro America,Medio ed Estremo Oriente e Nord Africa, per alcuni dei più famosi Festival e centri musicali mondiali come la Tonhalle di Zurigo, il Gasteig di Monaco, la Mitropoulos hall di Atene, il Teatro Bellini di Catania, la Winspear concert hall di Edmonton, l’Arsenal di Metz, il Teatro dell’Opera del Cairo, la sala Verdi del Conservatorio di Milano, il Mozart Kuppel theatre di Erfurt, il Royal Derngate Theatre di Northampton, la sala Verdi del Conservatorio di Torino, il Teatro Antico di Taormina.
Galeani collabora attualmente con artisti di assoluto spessore internazionale, tra i quali Yuri Bashmet, Graf., Mariozzi, Ormezowsky, Brodsky, Nanut, Batiz, Nowak, Sanderling e Gugerbauer e lavora al fianco di orchestre come la Royal Philarmonic Orchestra di Londra, Solisti del Gewandhaus di Lipsia, Solisti di Mosca, Virtuosi di Praga, Orchestra Sinfonica d’Italia, Filarmonica di Torino, Philarmonie de Lorraine, SWR Rundfunk Orchester,Orchestra Sinfonica del Estado de Mexico, Edmonton Symphony Orchestra e Cappella Istropolitana di Bratislava. Nell’agosto 2004, Galeani si è esibito per la prima volta nella splendida cornice del Teatro Antico di Taormina, eseguendo Schumann op.54 con la Royal Philarmonic Orchestra.
Nel 2004 è stato nominato Consulente Musicale di “Taormina Arte”.
Nell'ottobre 2004 viene invitato in Messico, rappresentando l'Italia insieme ad artisti quali Uto Ughi, Claudio Scimone, i Solisti Veneti ed il quartetto Amati per una tournee organizzta dal 32° Festival Internazionale Cervantino, con grande successo di pubblico e critica. Lo scorso anno è stata pubblicata la sua prima incisione per la Phoenix Classic, che contiene le Quattro Ballate l’op 22 e l’op 61 di Chopin, con grande interesse e consenso espresso dalla critica specializzata.
Nel gennaio 2007 inciderà a Londra per la RPO Records il 4° e 5° concerto di Beethoven con la Royal Philarmonic Orchestra.
Numerose sue esecuzioni sono registrate da Radio e Tv Italiane e straniere.
 
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30/07/06 - Ora 21.30

Location Teatro Antico
 
LETTURE DA PIERPAOLO PASOLINI DI ASCANIO CELESTINI

AL PIANOFORTE NICOLA PIOVANI
musiche originali di Nicola Piovani

Ascanio Celestini e Nicola Piovani insieme per una serata dedicata a Pierpaolo Pasolini.
Il narratore romano leggerà per l’occasione il racconto “La mignotta", tratto da Alì dagli occhi azzurri, del 1965. Accompagnato da Nicola Piovani, che ha composto per l’occasione delle musiche originali inedite, Celestini interpreterà quindi un’altra composizione eccellente di Pasolini, “Poeta delle ceneri”, datata 1966/67. Una lettura trasversale di alcune grandi pagine dello scrittore che ha narrato probabilmente meglio di chiunque altro l’Italia delineatasi con il trascorrere degli anni. L’innocenza diabolica, la vita pulsante giovinezza che domina le giornate dilatate e sfasciate di ragazzi senza difese né argini alle loro energie prorompenti e orfane di qualsiasi tutela.
Il tutto con la magia dell’incontro tra letteratura e sonorità musicali. Racconti brevi, riduzioni di romanzi, parole e storie verranno sintetizzate in una forza evocativa del tutto particolare, grazie a una partitura/lettura a due voci, quella di chi recita e quella musicale. Un omaggio alla potenza della letteratura pensata secondo una chiave di lettura quanto mai consona a questo fugace presente dove tutto ha ormai assunto una velocità supersonica.
 
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03-05/08/06 - Ora 21.30

Location Teatro Antico
 
DON GIOVANNI di W. A. Mozart
Orchestra Filarmonica di Palermo
Coro Filarmonico di Palermo
Onofrio Gallina direttore
Don Giovanni SIMONE ALAIMO
Leporello Nicola NICOLA ALAIMO
Donna Anna ELENA PAVLOVA
Donna Elvira YUKA NAKAO
Don Ottavio NICOLA PISANIELLO
Masetto ADRIANO CATANESE
Zerlina AUDE PRYIA
Commendatore EMIL ZHELEV
regia di Simone Alaimo

Il “Don Giovanni” è un'opera lirica, la seconda delle tre opere italiane che Wolfgang Amadeus Mozart compose su libretto di Lorenzo Da Ponte, dopo Le nozze di Figaro (K 492) e prima di Così fan tutte (K 588). L'opera, il cui titolo originale è "Il dissoluto punito ossia Don Giovanni”, venne composta tra il marzo e l'ottobre del 1787, quando Mozart aveva 31 anni. I personaggi, e le relative voci, nella partitura originale - anche se sarebbe più corretto parlare delle partiture - sono i seguenti: Donna Anna (Elena Pavlova), Donna Elvira (Yuka Nakao), Zerlina (Aude Pryia), Don Ottavio (Nicola Pisaniello), Il Commendatore Emil Zhelev), Don Giovanni (Simone Alaimo), Leporello (Nicola Alaimo) Masetto (Adriano Catanese). Solo successivamente Don Giovanni verrà interpretato da cantanti con voce da baritono. La prima rappresentazione venne inscenata a Praga nel 1787. “Don Giovanni “ è stato definito dalla critica un “dramma giocoso”. Sono raffigurate figure comiche o dal contorno quasi bucolico (i contadini) ma c'è tra queste e le figure drammatiche una forte commistione che fa prevalere le seconde, portatrici di forti valori morali ed etici da trasmettere al pubblico.
Il capolavoro mozartiano sarà accompagnato a Taormina dall’Orchestra Filarmonica di Palermo e dal Coro Filarmonico di Palermo; maestro concertatore e direttore d’orchestra sarà Onofrio Claudio Gallina.
Il Don Giovanni, al di là della vicenda, piuttosto abusata, del seduttore e ingannatore senza scrupoli, rappresenta, dal punto di vista musicale, uno dei massimi capolavori mai scritti nella storia della musica. Si riflette in esso tutto il genio mozartiano nei diversi stili e le modalità compositive, nonché quel '700 musicale giunto, ormai, all'apice del suo fulgore, alle porte del Romanticismo. L'organico del Don Giovanni prevede: 2 flauti, 2 oboi, 2 clarinetti, 2 fagotti, 2 corni, 2 trombe, 3 tromboni, 2 timpani e un mandolino; violini primi e secondi, viole, violoncelli, contrabbassi. Il Don Giovanni si compone di una Ouverture – primo atto - col classico, tragico, inizio in re minore, la stessa tonalità del Requiem, alla quale segue una Introduzione, un duetto ed, ancora, in vario ordine, 8 arie, un duettino (il celebre "Là ci darem la mano" cantato da Don Giovanni e Zerlina), quindi un quartetto, con un finale articolato in tre parti. Sempre nel primo atto c'è una parte cantata dal coro, il tutto inframmezzato dai consueti Recitativi. Il secondo atto si apre con un duetto, segue un terzetto, quindi la "Canzonetta" ("Deh vieni alla finestra" cantata da Don Giovanni). Vi sono, inoltre, altre tre arie, un sestetto ed il Finale articolato in due parti.
 
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06/08/06 - Ora 21.30

Location Teatro Antico
 
ENRIQUE BATIZ pianista
L. Van Beethoven – Sonata n. 8 in do minore op. 13 “Patetica”
F. Chopin – Fantasia in fa minore op. 49
Mussorgsky – Ravel – Quadri di una esposizione
F. Chopin – Polacca n.6 op.53 "Eroica.

Nato a Città del Messico, Pianista, Direttore d'Orchestra, ha studiato Pianoforte con Adele Marcus alla Juilliard School di New York e Direzione d'Orchestra con Jorge Mester dal 1963 al 1966. Dopo il diploma si è perfezionato al Conservatorio di Varsavia ed ha studiato privatamente Pianoforte con Zbigniev Drzewieckie dal 1966 al 1970 e Direzione d'Orchestra con Stanislaw Wislocki nel 1970. Debutta nel 1969 a Città del Messico. E' stato il Direttore fondatore dell'Orchestra Sinfonica di Stato del Messico e Direttore Artistico dell'Orchestra Filarmonica di Città del Messico per sette anni. Ha diretto prime esecuzioni di molti compositori contemporanei per la TV e la Radio messicane durante il periodo, durato ventitre anni, in cui è stato Direttore Artistico Generale in Messico. E' stato Direttore Ospite della Royal Philharmonic Orchestra di Londra durante la sua tournée in Messico nel 1988. Ha lavorato con 150 orchestre in tutto il mondo. Innumerevoli sono le sue incisioni: 109 CD con orchestre famose (Royal Philharmonic Orchestra, London Philharmonic Orchestra, London Symphony Orchestra, Philharmonia, Royal Liverpool Philharmonic Orchestra, Mexico City Philharmonic Orchestra …) per case discografiche di fama mondiale (R.P.O. Records, E.M.I., A.S.V., Naxos, Pickwick, I.M.G., R.C.A., C.B.S., …) e con solisti eccelsi come Henryk Szering, Francisco Araiza, Aldo Ciccolini, Barbara Hendricks, Alfonso Moreno, Jorge Federico Osorio. Numerosissimi sono i diplomi che lo riguardano da quando studiava fino ad oggi: borse di studio (Juilliard Van Cliburn, Carlos Trouyet, Pan American Union); concorsi (semifinalista al Concorso Internazionale di Pianoforte "Marguerite Long" a Parigi; Concorso Internazionale di Pianoforte del Belgio a Bruxelles; finalista al Concorso Internazionale "Ferruccio Busoni" del Conservatorio "Claudio Monteverdi" di Bolzano; Concorso Internazionale di Pianoforte di Varsavia); premi per le migliori incisioni ("Record Awards" per Debussy nel 1984, "Best Recorded Version" per Saint-Saens, ecc.).
 
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08/08/06 - Ora 21.30

Location Teatro Antico
 
JULIO BOCCA & BALLET ARGENTINO
Desde Lejos
Nine Sinatra Songs
Piazzolla Tango Vivo

Uno dei più brillanti danzatori del panorama mondiale odierno di scena nel cartellone estivo 2006 di Taormina Arte. E’ Julio Bocca, artista di straordinario spessore che il New York Times ha paragonato nel recente passato alla leggenda Nureyev-Fonteyn. Bocca ha fondato nel 1990 il Ballet Argentino, compagnia sorta per aiutare i giovani talenti della sua Buenos Aires. Da lì l’ensemble si è esibito in tutto il mondo riscuotendo grande successo. Rigoroso senso artistico alla base di tante opere realizzate dal Ballet Argentino, commissionate quindi ai principali coreografi “albiceleste” tra i quali Marta Graham. La compagnia ha danzato nei più importanti teatri del globo, tra cui Opera di Parigi e Mariinsky di S. Pietroburgo, ed è stata la prima formazione ad esibirsi al palazzo dell’Hermitage di San Pietroburgo. Gli oltre 100 ballerini cresciuti in questa compagnia fanno ora parte di compagnie di ballo argentine in Europa e in America. Il 22 dicembre 2007 Julio Bocca si ritirerà definitivamente dalle scene.
“Desde Lejos”, “Nine Sinatra songs” e “Piazzolla tango vivo” al centro dello spettacolo che Bocca & Ballet Argentino proporranno per Taormina Arte.
“Desde Lejos”, attraverso le musiche di Wim Mertens, evoca epoche differenti mescolando il folk con ritmi contemporanei.
“Nine Sinatra Songs”, creato per la Twyla Tharp Dance nel 1982, è un ritratto di tipo sociale ed estetico – varietà, danza latino-americana, walzer- illustrato su un doppio piano: acrobatico ed erotico.
“Piazzolla tango vivo” mixa assoli, duetti, trii, quintetti e si sofferma a suo modo sull’incontro problematico tra l’universo maschile e femminile. Ciò in una particolare sintesi tra la danza contemporanea e le radici del tango. In questo pezzo si identifica la città di Buenos Aires e Astor Piazzolla, il musicista della città per eccellenza.
 
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09-10/08/06 - Ora 21.30

Location Palazzo Duchi di Santo Stefano
 
MONODRAMMI IN MUSICA
Tre opere da camera

AVERROE’
di Daniele Martino
musica di Marco Betta

L’UOMO DAL PASSAMONTAGNA
di Fabrizio Catalano
su un racconto di Leonardo Sciascia
musica di Giovanni D'Aquila

LE CARTE SALVATE
di Albino Taggeo (da un'idea di Rosanna Festa)
musica di Albino Taggeo
regia di ALDO CESAR FAGA'
ENSEMBLE STRUMENTALE SYMPHONIA LAUS
MICHELE AMOROSO direttore

Le mediazioni di AVERROE’, intellettuale vissuto alla corte di Palermo, appaiono delicate e sfumate fino all’avvento di Isabella, figura emblematica e ricca di umanità; a quel punto le due figure si fondono e danno vita ad un unicum sublime e struggente ,
Il quartetto d’archi unito ad interventi su nastro magnetico crea quel clima si sospensione temporale che ben si addice all’intrigante libretto di Daniele Martino. Interpreti: Maurizio Muscolino, Maria Chiara Pavone e Angelo Villari nei ruoli rispettivamente di Averroè, Isabella e Ibn-Arabi.
L’UOMO DAL PASSAMONTAGNA è il titolo del lavoro per immagini del giovane Giovanni D’Aquila. Da un racconto di Leonardo Sciascia, il nipote Fabrizio Catalano ha tratto una sceneggiatura efficace e densa di pathos.
Lungi dall’essere una sequenza di musiche di scena, i suoni ed i suoi componenti timbrici si insinuano nell’intero testo rendendolo penetrante e pregnante al di là del significato stesso delle parole. Il risultato è una forte tensione emotiva che caratterizza l’intero ascolto, tra sottolineature realistiche e sublimazioni della memoria.
Marco Betta rivisita dolcemente e teneramente uno dei personaggi più rappresentativi del Medio Evo, a metà strada tra occidente ed oriente. Interpreti: Maria Chiara Pavone, Angelo Villari e Maurizio Muscolino nei ruoli rispettivamente di Adriana, Munoz e del prete.
Nell’opera di Albino Taggeo al centro dell’intera trama, ideata e felicemente condotta da Rosanna Festa, vi è una presunta strega che una giuria presieduta da un abate e da un frate vuol far condannare.
LE CARTE SALVATE indicano appunto tutti quei documenti dimenticati dal potere e custoditi da alcuni coraggiosi che, a rischio della loro vita, ci hanno fatto giungere le testimonianze drammatiche di quei finti processi. La nostra storia si tinge di grottesco laddove la povera sventurata con un atto di vera magia evoca la figura del diavolo per poter fulminare i due agguerriti inquirenti. Interpreti: Maria Chiara Pavone, Angelo Villari e Maurizio Muscolino nei ruoli rispettivamente di Fanella, del frate e dell’abate.
 
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09-10/08/06 - Ora 21.30

Location Teatro Antico
 
LA TEMPESTA di William Shakespeare
con Virginio Gazzolo e Vanessa Gravina
Regia di Walter Manfrè

Questa “ TEMPESTA” è la cronaca di una recita.
Dove tutti siamo interpreti :
- gli attori, ognuno col proprio personaggio (ma anche con un altro o più di un altro) da interpretare.
- Noi spettatori a dare una mano perché la recita venga bene.
E comunque tutti insieme stiamo sull’isola
Ciò significa che essa non coincide col palcoscenico ma ingloba la platea.
E fuori dell’isola ?
Nulla.
O meglio ci sono forse altre isole per altre “TEMPESTE” o regge per altri “AMLETI” o boschi, chissà, per“SOGNI D’ESTATE”.
In ogni caso siamo giunti sull’isola attratti dalla Magia di Prospero.
Ma ecco che essa, l’isola, zattera, prende il largo ed io mi ritrovo, bambino, preda delle illusioni del Mago.
Bambino.
Più che in un teatro,forse, in un circo,forse, fluttuante, galleggiante.
Lì il prestigiatore mi incanta prima trasformando un fazzoletto in una bianca colomba, poi rapendomi l’ anima e simulando una vendetta senza odio e senza sangue dove è necessario che tutti gli diamo una mano per generare un naufragio.
Ha tanti aiutanti il Mago : uno è un soffio di vento Ariel chiamato.
L’altro un musicante folle che partorisce musica da ogni sasso che incontra.
Poi tutti noi pronti a soffiare nell’aria per scatenare il vento, ad ululare per diventare il tuono.
Al largo siamo ormai lontani dal reale.
E lì, lontani ormai, il Mago ci racconta come per seguire la Magia perse il potere e per amare la fantasia perse il suo regno.
Poi, leggero, con la sua destra mano aiuta a nascere un amore mentre con la sinistra, senza parere, spunta le armi a una congiura.
Ma con la terza, che vedo, domatore, fa esibire Calibano pachiderma.
Poi dolcemente i re tornano re, i buffoni buffoni.
Tutto torna al suo posto e la zattera al suo porto.
Sapremo dopo che questa e’ stata l’ultima replica che il Mago per il suo pubblico aveva preparata.
E noi eravamo lì, che fortuna mirabile, a quell’ultima replica ed abbiamo aiutato
battendo i tamburi di guerra o soffiando nei flauti della pace.
Attracca al molo l’isola.
Possiamo scendere :il reale ci attende.
Walter Manfrè
 
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11/08/06 - Ora 21.30

Location Palazzo Duchi di Santo Stefano

letture e musica dal vivo con Beppe Barra e Nuklearte
a cura di Renato Giordano

Molte delle novelle del DECAMERONE di BOCCACCIO sono ambientate in SICILIA ma questo interessante aspetto del capolavoro letterario del nostro trecento non è mai stato messo in risalto a sufficienza.
Invece attraverso quelle novelle viene messa in luce la bellezza dell’Isola e delle sue donne, la sua cultura multi etnica, i suoni, i profumi, la sensualità, il cibo, ma anche la violenza, gli eccessi e gli slanci di generosità, comunque dando nell’ insieme un’immagine incredibilmente suggestiva ed affascinante della Sicilia e dei suoi abitanti.
L’11 agosto a Taormina avrà luogo una lettura delle novelle siciliane a cura di Renato Giordano e con la partecipazione di Peppe Barra, Augusto Fornari, Sergio Basile ed altri ,con la musica originale suonata dal vivo dal gruppo world di origine palermitana Nuklearte, ed andrà in scena al Duchi di Santo Stefano.
Le novelle lette che fanno parte di un progetto di spettacolo che verrà realizzato per Taormina Arte nel 2007, sono le seguenti:
La Quinta novella della quarta giornata.
E’ la storia di Elisabetta da Messina, che si innamora di un lavorante della famiglia ed i fratelli lo portano in campagna e lo uccidono.
Lei riesce a ritrovare il corpo, gli stacca la testa e la mette in un vaso nel quale poi pianta un basilico per poter tenere il suo Lorenzo sempre vicino a se. Il Boccaccio ha tratto la storia da una canzone della tradizione sicula.
La seconda novella della quinta giornata.
Narra dell’ amore tra Costanza e Martuccio, entrambi di Lipari.
Dice Boccaccio: “Vicin di Cicilia è una isoletta chiamata Lipari…”
Anche qui l’amore è sfortunato, lui è costretto a fare il pirata ma è preso dai turchi, lei lo segue e finisce a Susa . Martuccio intanto diventa il consulente del Re di Tunisi e ritrovata la sua amata si sposano e tornano felici nella loro Lipari.
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La decima novella della ottava giornata.
La vicenda è ambientata a Palermo, nella zona del porto e ci racconta di una bellissima siciliana, Biancofiore, che beffa rubando i guadagni ad un mercante fiorentino, ma poi è da questi ripagata con la stessa moneta e viene alleggerita di una somma ancora maggiore.
Buona parte della novella è ambientata in un Bagno Pubblico dove avviene il primo incontro galante tra i due. Come nella tradizione araba molto simile ad un Hammam, il bagno palermitano è un luogo di raffinatezza incredibile.
Preparata la scena da due schiave nude con materasso di bambagia bello, lenzuola di lino bucherame cipriana bianchissime all’odore di rose, Lui viene lavato da Iancofiore medesima con sapone moscoleato e con garofanato. Poi altri profumi: acqua di fiori d’arancia, di gelso, preziosa acqua nanfa. Fumi e atmosfera inebriante.
Questo suntuoso bagno, protagonista nella scena di seduzione del toscano Salabaetto, era il più famoso di Palermo e si chiamava” bagno d’oro”, si trovava in via Marmorea, oggi Corso Vittorio Emanuele.
Aperto da un potente eunuco musulmano della corte di Guglielmo, aveva tutte le raffinatezze tecniche della tradizione igienica musulmana.
La Quinta novella della Seconda Giornata.
E’ la famosissima novella di Andreuccio da Perugia, in parte simile alla precedente. Irretito da bellissima siciliana sposata a Girgenti, L’umbro Andreuccio di origini Palermitane, viene beffato e derubato dalla splendida finta sorella.(Siciliani sono i protagonisti anche se è ambientata a Napoli).
La Settima novella della decima giornata.
Ambientata “nel tempo che i franceschi di Cicilia furon cacciati”, cioè ai tempi dei Vespri siciliani. A Palermo il Re Pietro di Aragona s’innamora di una giovane del luogo, ma lei non lo riama e s’ammala di melanconia. Una bellissima canzone suonata con la viola fa capire tutto al re che si tira indietro e regala alla fanciulla le terre di Cefalù e Caltabellotta, “bonissime terre e di gran frutto”.Ma al centro della storia c’è la splendida canzone che io ho musicato con l’aiuto di un ottimo gruppo etnico i Vox Populi (muoviti Amore e vai da Messere…).
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La Terza novella della settima giornata.
Anche se ambientata da Boccaccio fuori Sicilia questa novella è di
ispirazione siciliana, e si dice accaduta in Monreale, quella del prete che si crede in cinta per una sostituzione involontaria dell’urina. (Infatti ancora oggi nell’isola si dice :Lu prenu di Murriali ed esiste il proverbio
Tutti cosi ponnu succedirì fora d’omini preni; eppuru cci fu tu prenu diMurriali). E si dice che a Monreale, nel famoso tempio di Guglielmo II,il prete è ritratto in uno dei mosaici che rappresenta il miracolo di Gesù Cristo.
La Sesta novella della quinta giornata.
Di questa novella ultimamente si è molto parlato proprio per la sua ambientazione. Infatti l’azione avviene alla Cuba, il famoso edificio palermitano arabo normanno del cui recupero ci si sta di recente occupando. Protagonista è il Re di Sicilia Federico II d’Aragona e una giovane di cui s’è invaghito.
Renato Giordano
 
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12/08/06 - Ora 21.30

Location Teatro Antico
 
DECAMERONE di Giovanni Boccaccio
riduzione teatrale di Renato Giordano
con Beppe Barra e Andrè De La Roche
regia di Renato Giordano

Il Decamerone è una grande favola etnica che parla di Vita, di Poesia, di Sesso e di Morte. E’ una grande Epopea brulicante di personaggi indimenticabili che s’uniscono per formare un quadro variopinto ed umanissimo. Un’epopea di gente comune, di donne innamorate, di sciocchi burlanti, di canaglie incarognite, di preti imbroglioni, di amanti sfortunati, di incontri incredibili, di “leggende metropolitane”, di violenze gratuite e di nobiltà inaspettate. Il primo Romanzo Popolare della nostra letteratura ci mostra donne ritratte crudamente nel fremere dei sensi, e fanciulle disegnate con i rossori dei primi amori, furfanti maliziosi e lerci ladruncoli, cinici avidi e ricchi spavaldi.
Ma, per me, il Decameron è anche una storia di Amicizia tra “maschi”, quasi un “Amici miei” medievale cadenzato da quella filastrocca vagamente inquietante che faccio cantare al gruppo dei pittori capitanato da Buffalmacco e Bruno (“Corri corri cavallino, corri insieme a Calandrino…”).
Lo spettacolo è composto dalla drammatizzazione scenica di undici Novelle unite da un filo conduttore rappresentato dal protagonista di varie storie del Decamerone: Bonamico Buffalmacco.
Il famoso pittore del “Trionfo della Morte” che mi immagino impegnato a dipingere durante l’intero spettacolo, il mondo reale, rendendosi conto che potrà restituire solo una parvenza di quell’insieme di voglia di essere e di paura della morte che è la Vita.
Naturalmente un adattamento teatrale non poteva comprendere tutto il Decameron e quindi ho scelto per la messinscena solo alcune novelle tra le più famose: quella Andreuccio da Perugina prima beffato e poi beffatore; quella del frate che vuole attaccare “la coda” alla moglie di un amico per trasformarla in cavalla; la notte d’amore tra Ricciardo e Caterina; Peronella che nasconde l’amante nell’orcio; i due compari che si promettono di tornare dall’altro mondo per dirsi come si sta nell’aldilà; Calandrino e la finta elitropia, la pietra che rende invisibili; la triste storia della messinese Lisabetta; Calandrino che resta in cinto, etc.
E per sottolineare anche con la musica ,che verrà eseguita dal vivo, (lo spettacolo è anche danzato e cantato) la multiforme varietà dei personaggi, dei luoghi e della lingua cha va dalla solennità aulica, al parlato sommesso, al gergale fino al dialettale, ho composto una colonna sonora originale lavorando con il grande musicista Lino Cannavacciuolo ed altri artisti della World Music italiana ed internazionale. Nel cast anche Sergio Basile, Francesca Nunzi, Maria Letizia Gorga, Piero Caretto e molti altri. Coreografie di Milena Zullo.
Renato Giordano
 
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13/08/06 - Ora 21.30

Location Teatro Antico

ORCHESTRA SINFONICA ACCADEMIA DI PALERMO
JANOS ACS direttore
SUNE HJERRILD, tenore
VALERIE GABAIL,soprano
MAURIZIO LO PICCOLO, basso baritono
CLAUDIA MUNDA,soprano
Brani di W. A. Mozart
dalle Nozze di Figaro
dal Don Giovanni
dal Flauto Magico
da Così fan tutte

Janos Acs
Direttore d`Orchestra
DEI TRE TENORI
José Carreras -Placido Domingo -LucianoPavarotti

Musicista di origine Ungherese naturalizzato Italiano, ha iniziato la sua attivitá come Pianista di Sala e suggeritore nei Teatri di Enti Autonomi Italiani, collaborando con molti direttori. Vincitore del Concorso del Teatro Carlo Felice di Genova nel 1980. Direttore Principale al Stadttheater di Pretoria (South Africa) per sette anni, poi Denver (USA) Opera Colorado e dal 1994-1999, Direttore Artistico al Teatro Municipale di Salerno (Italy).
Dirige molti tra i piu grandi artisti del nostro tempo sia in Italia che all’estero.
Con L'orchestra Della Rai di Napoli, diresse i concerti commemorativi per KODÁLY (1981) e per RESPIGHI (1986) e le recite al Teatro Grande di Brescia per 80-esimo anniversario
della Madame Butterfly Con suo fratello pianista - Josef Acs - ha presentato in Prima Mondiale. Il concerto di Liszt - De Profundis- alla sala Verdi del Conservatorio di Milano.
Ha partecipato al "Grammy Awards Gala" 1998, New York, accompagnando Aretha Franklin con il coro e L'orchestra del Metropolitan Opera House.
Dal 1991, dirige molti dei concerti di Luciano Pavarotti.
Janos Acs spesso tiene master-classes vicino leggendari artisti come: Giuseppe Valdengo - Magda Olivero - Rolando Panerai - Ghena Dimitrova - Gabriella Tucci - Anita Cerquetti - Fiorenza Cossotto - Gianni Raimondi a nel 2002 Andrea Bocelli.
Regolarmente invitato in giurie nei concorsi internazionali di canto in compagnia di: Giuseppe di Stefano - Franco Corelli - Giulietta Simionato - Peter Glossop - Giuseppe Taddei - Birgitt Nilson - Joan Sutherland.
I suoi ultimi CD sono publicati dal Hungaroton: opere di Pal Jardanyi per la seria di grandi compositori del "Millenium" e i concerti di Bottesini con i solisti: Miklos Perenyi - Vilmos Szabadi - Kalman Berkes - Gergö Jardanyi.
E direttore artistico della FONDAZIONE PITTI di Budapest.
 
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14-16-19/08/06 - Ora 21.30

Location Palazzo Duchi di Santo Stefano

Giovanni Renzo al pianoforte
 
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18-19-20/08/06 - Ora 21.30

Location Teatro Antico

dal romanzo di Tomasi di Lampedusa
con Luca Barbareschi
regia di Andrea Battistini
produzione Regione Siciliana - Assessorato Regionale Turismo
Fondazione Teatro della città di Latina
prima nazionale

dalle note di regia
Immagini di luce, odore, ritmi e suoni. L’organetto, fuori dalla finestra della stanza dove Don Fabrizio Salina muore, la signora che lo aspetta, forse dalla prima pagina del libro, la faccia del Principe riflessa nello specchio con la barba incolta. Attraverso il suo sguardo, di nuovo, il colore della terra e poi l’odore di muschio e di zagare, il sapore della pelle di Angelica, il profumo di quella di Stella, la pietà per quella di Mariannina, e ancora occhi, quelli goffi e impacciati di Bendicò, giusto protagonista dell’ultima immagine del romanzo: quegli occhi e la sua zampa levati nell’aria. Poi, quelli arroganti di Tancredi, quelli di topo Sedàra, quelli timidi e angosciati di Concetta, quelli di Padre Pirrone: occhi da prete. Poi ancora odori, di drappi impolverati, damaschi, arazzi, specchi, candelabri, in una sequenza serrata come i giri di un valzer.
Ingabbiati nella storia con quel senso di inutilità che spesso la contraddistingue, i personaggi del romanzo ci donano l’inaccessibile mondo della loro intimità forzando l’apatia dei concetti.
Ogni pensiero politico, ogni avvenimento, pur nel clamore che desta, svanisce nell’incredibile processo di visualizzazione che si scatena pagina per pagina.
Due immagini si contrappongono: i Salina incastonati negli scranni del coro della chiesa di Donnafugata, già mummie ingiallite dal tempo, proprio nell’attimo in cui la vera vicenda sta per esplodere in Italia. L’altra “Era un giardino per i ciechi: la vista costantemente era offesa ma l’odorato poteva trarre da esso un piacere forte, benché non delicato, le rose che aveva egli stesso acquistato a Parigi, erano degenerate: eccitate prima e infrollite dopo dai succhi vigorosi e indolenti della terra siciliana, arse dai lugli apocalittici, si erano mutate in una sorta di cavoli color carne, osceni, ma che distillavano, un denso aroma, quasi turpe, che nessuno allevatore francese avrebbe osato sperare.”
Ecco quindi folgorante, come solo la memoria dei sensi può essere tutto ci appare meravigliosamente fermo e sospeso. Leggiamo la storia che ci affascina e ci travolge nel suo essere grottesca. Magistrale affresco che ci restituisce quello che in fondo tutti siamo: pupi, marionette, ridicoli uomini divisi dal desiderio di scrivere una storia universale e quello di lasciarsi semplicemente attraversare dal tempo.
Divisi, come è diviso il suo protagonista. Divisi ma uniti dal provocare negli spettatori la condivisione di un emozione restituendo quel bagno di poesia unica e irripetibile, che nel romanzo “Il Gattopardo” si chiama Sicilia.
 
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22/08/06 - Ora 21.30

Location Teatro Antico

Compagnia di danza contemporanea Itai
coreografie di Lino Privitera

Il titolo dello spettacolo deriva dal sanscrito e simboleggia l’interiorità dell’Io e la contrapposizione tra l’anima e il corpo.
Il tutto vuole rappresentare una “Via Crucis” raccontata da ogni uomo nel pieno del proprio cammino. Si tratta di una produzione di grande effetto scenico e grande coinvolgimento emotivo, dove il pubblico può immergersi nel susseguirsi delle scene danzanti: dei veri e propri affreschi di tableau vivant, ognuno riconducibile a diversi stati d’animo che fanno parte della vita di ogni uomo. Le musiche sono tratte dalle opere di grandi compositori quali Verdi, Pergolesi, Mozart e compositori contemporanei.
La compagnia è formata da 15 danzatori, con l’interpretazione di scene a cura del coreografo Lino Privitera.
Lino Privitera ha iniziato gli studi di danza classica presso la scuola di Donatella Capraio e si è perfezionato alla scuola di Renato Greco a Roma. Ha studiato inoltre alla “The Place Dance School” di Londra, l’American Center of contemporary dance di New York, la compagnia di Maguy Marin e nella scuola di Peter Gross. E’ stato primo ballerino nel “Bozzetto siciliano” al Teatro Bellini di Catania, nella compagnia di Alan Germani, nell’opera “Die Tote Stadt” di Korngold di cui ha curato anche le coreografie. Come coreografo inoltre ha firmato anche “Carmina Burana” e “Iris” per il Teatro Bellini di Catania e molte altre coreografie di opere liriche. Insegna danza contemporanea all’accademia “Harmonique Bastille” di Parigi e al “Conservatoire de la Danse” di Parigi. Ha creato per la prima Etoile Mirna Kamara l’assolo “Lacrimosa” di Verdi. E’ stato “Maitre de Ballet” per la compagnia del musical “Notre Dame de Paris”.

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22/08/06 - Ora 21.30

Location Palazzo Duchi di Santo Stefano

Sicilia - Buenos Aires
Storia di emigrazione siciliana in Argentina
video di Sandro Dieli
musiche dal vivo dei “Sun”
libro di Roberto Alaimo
mostra fotografica di Ernesto Bazan

“Darsena Norte” o “Molo Nord Sicilia - Buenos Aires”, come da traduzione italiana, è un omaggio dell’arte alla storia, un tributo del sentimento alla memoria. E’ il racconto di un viaggio, attraverso una geografia parallela a quella spazio-temporale, che percorre le vie del ricordo e attraverso lo sguardo dei superstiti consegna alle nuove generazioni una pagina di storia dell’emigrazione. Roberto Alajmo, Ernesto Bazan, Sandro Dieli, sono l’espressione di tre artisti ed altrettanti mezzi espressivi diversi, letteratura, fotografia, ripresa video-documentale, che puntano a raccontare una storia personale che in questo spettacolo diventa universale. La storia è quella comune di un abbandono, di un lutto, uno strappo che non si ricuce, neppure se nella nuova terra si cerca di ricreare la stesa atmosfera, le medesime abitudini che si sono lasciate. Molo Nord è un prezioso cofanetto che racchiude un libro, un video e una raccolta di fotografie. L’occhio della macchina fotografica di Bazan interpreta luoghi e volti della comunità siciliana a Buenos Aires dipingendone un quadro commovente, a tratti nostalgico. Il dvd di Sandro Dieli e Gaetano Calà documenta attraverso la storia di otto personaggi proprio la storia della comunità siciliana in Argentina. La colonna sonora dei Sun reinterpreta le melodie della cosiddetta “tradizione” alla luce di una rinnovata ricerca sonora. Nato all’indomani di una indimenticabile serata trascorsa alla periferia di Buenos Aires a casa di un emigrato don Antonino Casella il documentario custodisce un breve ritratto di otto personaggi rappresentativi della comunità siciliana. Il regista ha chiesto ai protagonisti di indicare un luogo della città che avesse per loro un valore simbolico e poi li ha seguiti con la telecamera attraverso questo percorso. Un espediente narrativo che recupera la metafora del viaggio, l’elemento che contraddistingue la vita di ogni emigrato
 
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23/08/06 - Ora 21.30

Location Palazzo Duchi di Santo Stefano

reading di Roberto Alajmo
all'organetto Marcello Alajmo
 
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24/08/06 - Ora 21.30

Location Palazzo dei Congressi

Metamorfosis
da Franz Kafka

La Fura dels Baus è una compagnia spagnola formata da artisti impegnati in un continuo processo evolutivo, alla ricerca permanente di nuovi spunti scenici. Dalla sua creazione nel 1979, ogni spettacolo ha sempre sorpreso il pubblico e la critica. Nati dalle cosiddette “arti di strada”, i loro movimenti si sono rapidamente trasformati con l’utilizzo di molteplici risorse tecniche, come la musica, il movimento, l’utilizzazione di materiali naturali e industriali, l’applicazione di nuovi elementi tra i quali l’inserimento dello spettatore nel cuore stesso dell’esibizione. La loro caratteristica principale è quella di una costante creazione collettiva, in seno alla quale gli attori e gli autori formano una sola entità. Il gruppo ha dato vita ad un’estetica che si riassume nel termine “lenguaje furero”(linguaggio furioso).
La Metamorfosi di Franz Kafka, è stata rappresentata in Giappone nel settembre 2005. Chi non ricerca le proprie passioni, ma soprattutto chi non è in grado di seguirle, è condannato a diventare 'uno scarafaggio'! L'insetto come allegoria di una condizione altrui fatta propria e rigettata all'interno. Un'implosione dell'uomo nell'uomo che trasforma la persona in un qualcosa che, se la psichiatria potrebbe annoverare nella classe degli schizofrenici, la genetica e il senso comune invece identificano perfettamente nella genia dei 'mostri'. Si potrebbe riassumere così, in sintesi, la performance multimediale del gruppo catalano liberamente tratta dalla 'Metamorfosi' di Kafka. Quelli della Fura non scherzano: del resto non lo hanno mai fatto. La loro drammaturgia è essenziale, libera da sovrastrutture accademiche e di posa. L'utilizzo dei video e della musica è assillante, quasi fastidioso. La sovrapposizione dei livelli onnipresente: durante lo spettacolo l'attore sul palcoscenico sarà inevitabilmente anche attore di fiction, personaggio della pubblicità, cassa di risonanza per i rumori ed i suoni che spesso fratturano la scena. Le luci costruiranno spazi che altrimenti non avrebbero consistenza, l'azione renderà statica qualunque dinamica psico-emotiva. Il testo messo in scena prende a piene mani dal racconto di Kafka e al contempo ne varia alcune caratteristiche essenziali: Gregor Samsa non diventa più uno scarafaggio bensì uno schizofrenico. Il ritratto della donna ritagliato dal giornale e appeso al muro, sul quale tanta critica letteraria ha scritto e detto, è invece l'immagine di una modella della pubblicità che il giovane avrebbe la possibilità di conoscere una mattina alla stazione ferroviaria nella quale lavora (Samsa non è più un commesso viaggiatore ma un bigliettaio). I tre pensionanti si riducono ad uno soltanto, giovane al punto da costituire un perfetto alter ego del protagonista. Il suicidio-omicidio per inedia di Samsa trasformato decisamente in un omicidio. Questi i 'differenziali narrativi' essenziali, differenziali che costruiscono di fatto una rappresentazione psichica e psichiatrica del dramma dell'autore Ceco.
 
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