WOMAD Taormina 2006
 
World of Music, Art & Dance
 
Teatro Greco di Taormina    14-15-16 Luglio 2006
 

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14 Luglio 2006

 

15 Luglio 2006 16 Luglio 2006
 
Per il nono anno consecutivo il World Of Music, Arts & Dance (Womad), la rassegna di musica del mondo ideata da Peter Gabriel torna in Sicilia nella splendida cornice di Taormina.
Tutti i colori e le sonorità dei 5 continenti, una partecipazione di pubblico che si annuncia ancora una volta gioiosa e numerosa, ancora una volta i grandi nomi della musica nazionale e internazionale: il Womad si conferma uno dei fiori all’occhiello di 'Taormina Arte'.
Il Womad è uno dei Festival internazionali di maggior prestigio che non ha eguali: un unico marchio per diversi festival decentrati in una dozzina di nazioni diverse, si va dalla Colombia alla Nuova Zelanda passando per Singapore e l’Australia.
Dal 1982 ad oggi il festival di world music, o più propriamente il 'mondo di musica arti e danze', inventato da Peter Gabriel, ne ha fatta di strada: appuntamenti annuali dalla Gran Bretagna alle Canarie, da Singapore al Sudafrica. Dal 1998 anche l'Italia, anche se nella mappa web degli eventi del Womad non troverete ' Italy ', bensì ' Sicily '.
Il Sud, quindi, come elemento di sintesi di una edizione che ancora una volta utilizza un bene monumentale della Sicilia e il suo scenario legato alla cultura classica in maniera quanto mai opportuna, con una rassegna che, non deve apparire un azzardo, fa del classicismo il suo principale connotato”. Alla base della commistione tra Sicilia e Womad, le molteplici affinità elettive tra il Festival e la terra più ricca di magia, di fascino, di bellezza e di sincretismo tra le tradizioni e le culture del Mediterraneo.
Il Womad in Sicily è realizzato con il supporto dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali,della Fondazione Taormina Arte, dell’Azienda di Soggiorno e Turismo di Taormina, e dell’Assessorato Regionale al Turismo.
 
Programma del 14 Luglio 2006 - ore 21,30
Sam Tashabalala
Considerato uno dei più grandi compositori sudafricani, personaggio storico della musica dei tempi dell’Apartheid, Sam Tshabalala inizia la sua carriera nel 1978 con un primo album, prodotto con Johnny Clegg, che corrispose alla prima apparizione di un gruppo nero al Market Theater di Johannesburg. Costellato da successi e popolarità internazionali, il repertorio di Tshabalala gravita attorno a un caleidoscopio etnico e culturale incentrato profondamente nella tradizione sudafricana con testi che spaziano dallo Zulu al Sotho, dallo Tswana allo Shangaan fino all’inglese con melodie calde, ballate ritmate da un funky jazz elegante che attinge dalla tradizione R&B: una combinazione che sembra sgorgare spontaneamente e colmare di significato testi per noi incomprensibili in un mix affascinante a cui è impossibile resistere.

I Tamburi del Burundi
Sono gli ideatori di uno dei più suggestivi spettacoli di percussioni di tutto il continente africano. Non sembra quasi possibile ritrovare in un unico fenomeno un tale ensemble sonoro e una tale energia. L'arte dei percussionisti del Burundi è prima di tutto un legame quasi mistico tra i percussionisti stessi ed i loro tamburi sacri. Lo spettacolo che viene proposto è un affascinante melange tra regole rigide e spontaneità vicina alcune volte alla trance. In semicerchio, i musicisti si dispongono attorno al tamburo centrale dal nome Inkiranya, su un lato i tamburi Amashako la cui caratteristica è quella di ricreare un battito continuo, sull'altro lato i tamburi Ibishikiso che seguono il ritmo impartito dal tamburo centrale. Religione e fantasia si intersecano nello spettacolo come anche l'ostentazione del vigore e dell1agilità con la simulazione di allegoriche battaglie fatte in nome della nazione. Piroette, camminate sulle mani ricostruiscono il profilo di personaggi gioviali. Rappresentazioni atte a descrivere le gesta di tutti i giorni come il lavoro nei campi, permettono ai tamburi di sprigionare tutto il loro potere tramite i riti propiziatori per il raccolto futuro. Tutto è scandito dal suono dei tamburi dal sorgere del sole al tramonto.
Un'esuberanza innata, la gioia e la volontà di vivere di tutto un popolo che si esprime con i tamburi e la danza. Dovremmo parlare dell'anima del Burundi.

Jimmy Cliff
E' uno degli artisti reggae piu’ noti a livello mondiale e il primo musicista jamaicano a far conoscere in una certa misura il suo nome fuori dalla sua terra. Il suo vero nome e’ James Chambers ed e’ nato nel distretto rurale di St. Catherine nel 1948. Dopo avere raggiunto con il padre la capitale Kingston, il giovanissimo Jimmy dapprima registra alcuni brani usati dai sound systems come esclusivi, poi si lega al produttore di origine cinese Leslie Kong per il quale registra i suoi grandi successi dell’era ska, ‘Hurricane Hattie’, ‘Dearest Beverley’, ‘King Of Kings’ e ‘Miss Jamaica’. Durante questo periodo, Jimmy conosce Bob Marley e sara’ proprio lui a presentarlo a Lesle Kong, il producer per cui Bob registrera’ i suoi primi due singoli nel 1973. Il giovane cantante ha una voce bellissima ed un grande talento: Jimmy ha appreso appieno la lezione dei grandi cantanti soul americani ed il suo stile caldo ed al contempo sofisticato lo porta all’attenzione di Chris Blackwell che lo vuole come parte della sua Island label, l’etichetta che sta producendo grandi talenti anche in campo rock come Traffic e Jethro Tull. Mentre Blackwell cerca con difficolta di farne una star di livello internazionale, nel 1968 Jimmy vola in Brasile a rappresentare la Jamaica all’International Song Festival e l’enorme successo ottenuto in quella occasione in tutto il Sud America lo rivitalizza e gli da l’ispirazione per scrivere ‘Wonderful world, beautiful people’ a cui fa seguito la splendida ‘Vietnam’. Tuttavia l’occasione di Jimmy Cliff deve ancora arrivare: nel 1971 il regista Perry Henzel lo contatta per proporgli la colonna sonora di un film da ambientarsi in Jamaica. In realta’, oltre alla colonna sonora Jimmy sara’ il protagonista di ‘The harder they come’, un capolavoro che porta alla ribalta di tutto il mondo la Jamaica e la sua musica. Le sue canzoni contenute nella colonna sonora come ‘Many river to cross’, ‘You can’t get it if you really want’ e ‘The harder they come’ sono i primi hits internazionali per il reggae e di sicuro tra le sue canzoni piu’ famose di sempre. Questo periodo e’ il piu’ intenso della sua carriera con album classici come appunto ‘The harder they come’, ‘Jimmy Cliff’ o ‘Unlimited’. In un periodo di evoluzione rapidissima tuttavia il suo stile diventa un po’ sorpassato e nel giro di qualche anno personaggi come Bob Marley, Big Youth, Dennis Brown, Toots & Maytals e Burning Spear lo superano in fama internazionale ed i suoi dischi prodotti a livello internazionale, pur ottendendo buoni riscontri di vendita, sono superati nelle vendite da quelli degli artisti citati. Jimmy comunque continua a produrre ottima musica nel suo inconfondibile stile, cercando di adattarsi negli anni settanta al roots reggae ed a portare i suoi ottimi spettacoli in giro per il mondo: ritrovera’ l’enorme successo mondiale negli anni ottanta con il pop-reggae di ‘Reggae night’.
Il suo grandissimo talento ed una straordinaria vitalita’ lo hanno portato integro ed attivo ai nostri giorni: la sua esibizione al Rototom Sunsplash 2003 e’ stata entusiasmante e nel 2004 ha ottenuto la nomination al Grammy Award con il suo ultimo CD ‘Black Magic’.

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Programma del 15 Luglio 2006 - ore 21,30
 
Ahn Sook Sun (Korea)
 
Laudari guest star Carmen Consoli
Carmen Consoli, guest star al Womad del gruppo etno-folk “Laudari”. A cinque anni da “L’anfiteatro e la bambina impertinente”, il concerto con l’Orchestra del teatro “Vittorio Emanuele” che divenne cd e un dvd registrato dal vivo, la “cantantessa” torna sul palco del Teatro Antico il 15 luglio, seconda giornata del Womad. Ed è un contesto particolarmente congeniale per la cantante siciliana: il suo nuovo lavoro si segnala, infatti, per le atmosfere profondamente acustiche e alcune significative collaborazioni, con la cantante africana Angelique Kidjo (ospite proprio del Womad nell’edizione del 2004) e con i “Laudari”. Una partecipazione nata dal desiderio della catanese di tornare alle origini della musica siciliana, attraverso la riscoperta degli strumenti della tradizione, come vecchi flauti di legno, fischietti o tamburi in pelle.
Carla Carmela Carmen Consoli nasce a Catania il 4 settembre del 1974, è alta circa 163 cm., non ha la patente e in cucina le piace tantissimo sperimentare.
Il padre è siciliano di Catania mentre la madre, Maria Rosa, è originaria di Treviso.
Carmen vive con la sua famiglia in un piccolo sobborgo nei dintorni di Catania, San Giovanni la Punta, e sin dalla più tenera età comincia ad armeggiare con ciò che lei stessa definisce il "primo ed eterno giocattolo", ovvero la chitarra.
Contagiata dal padre, chitarrista blues, Carmen comincia ad imparare i suoi primi accordi già da bambina.
Progredisce di giorno in giorno e già a 14 anni comincia insieme al padre ad andare in giro nei locali per fare delle serate.
Entra a far parte di una cover band, i "Moon's dog party", dove suona dei pezzi di artisti del calibro di Aretha Franklin, Otis Redding ed altri protagonisti del palcoscenico del blues-rock.
Carmen comincia a frequentare una scuola di "perito informatico", ma la sua dote di poeta comincia già a venire a galla, tant'è che viene premiata ad un concorso di livello regionale grazie ad una Sua poesia.
Nonostante frequentasse una scuola che la metteva a contatto con discipline di tipo informatico, Carmen non ha molta simpatia per il computer (in un intervista dice infatti che si faceva passare i compiti da una sua amica).
Erano anni di duro lavoro per la nostra Cantantessa: la mattina stava a scuola e lavorava, mentre la sera si dedicava alla sua vera passione, andando a fare delle serate nei pub.
Carmen conosce poi le realtà dei centri sociali e per un breve periodo fa parte di una associazione di tipo benefico; successivamente gli viene proposto un buon lavoro a Roma. Purtroppo non ha fortuna, e rientra a Catania dove decide di iscriversi all'Università alla facoltà di lingue.
La svolta nella sua carriera arriva in una delle sue tante serate: ad un matrimonio, dove Carmen canta ed incontra colui che diventerà il suo produttore, Francesco Virlinzi (della casa discografica catanese Cyclope-Records).
Carmen fa così la sua primissima apparizione a Sanremo giovani, dove canta "Quello che sento". Carmen si presenta con dei capelli lunghi ed appare timida e un po' impacciata.
Riesce poi ad arrivare al vero Sanremo, dove presenta il brano "Amore di plastica", che si fa subito notare per grinta ed originalità.
Successivamente esce il suo primo album, "Due parole", composto da 11 canzoni quasi tutte suonate in versione "Unplugged". Carmen comincia a farsi conoscere e ad entrare nel cuore del pubblico: distribuisce la sua musica, gira ben due videoclip ("Amore di plastica" e "Lingua a Sonagli"), partecipa al concerto del 1° Maggio, a Max Generation, Sonoria, al Premio Recanati e al Premio Tenco e collabora ad un album tributo a Franco Battiato, dove suona e canta "L'animale".
L'anno successivo Carmen si ripresenta al festival di Sanremo, dove canta "Confusa e Felice", che purtroppo non riscontrò il favore della giuria (e l'Italia comincia anche a prenderla un po' in giro per la sua voce... "Sai benissimo..."). Nonostante ciò, "Confusa e felice" diventa un tormentone delle radio.
Carmen continua a fare esperienze: apre il tour di Raf, suona canzoni e cover.
Nell'Aprile del 1997 esce l'album "Confusa e Felice" , che riscuote un grande quanto meritatissimo successo, e lo porta in tour (molto lungo, tant'è vero che lei stessa lo definì "un tour lungo un anno").
Dopo questa fatica dedica anima e corpo all'incisione di un nuovo album: "Mediamente Isterica", (che uscirà dopo un anno e mezzo dal suo precedente lavoro) che, al pari del precedente, riscontra grandissimo favore tra il pubblico.
La Cantantessa continua il suo tour in tutta Italia, dopodiché torna nel palcoscenico del Teatro Ariston dove porta "In bianco e nero" e si piazza all'ottavo posto. Esce poi il suo nuovo album, "Stato di necessità" (dal quale lancia i singoli "In bianco e nero", "Parole di burro", col quale parteciperà anche al Festivalbar, ed "Orfeo") e comincia un tour girando in tutta Italia.
 
Cesaria Evora
Cesaria Evora "Cize" per i suoi amici, è nata il 27 agosto del 1941 a Midelo Capo Verde. Grazie alla sua grande voce e al suo aspetto stupefacente si mise presto in luce, ma le sue speranze di diventare una cantante professionista non si realizzarono completamente. La cantante Bana e 1'associazione delle donne di Capo Verde la invitarono a Lisbona per incidere, ma neanche un produttore discografico si mostrô interessato. Nel 1988 Josê Da Silva, un giovane francese originario di Capo Verde, le propose di recarsi a Parigi per incidere un album. Cesaria Evora accettô; aveva 47 anni, non era mai stata a Parigi e non aveva nulla da perdere.
Ogni disco di Cesaria Evora è una conferma. Ed è bene che sia così. Voci come la sua sono più uniche che rare ed è bene che continuino a regalarci le atmosfere e le emozioni che sanno, anche a costo di non stupirci con chissà quale innovazioni. D'altronde Cesaria Evora ha passato la maggior parte della sua vita cantando in un bar di Mindelo, nell'arcipelago di Capo Verde, una manciata di isole verdi nel blu dell'Atlantico, a 500 miglia dalle coste dell'Africa. Dal momento della sua affermazione internazionale è diventata l'ambasciatrice nel mondo di questo strano figlio di tre madri che è Capo Verde: l'Africa, l'Atlantico e il Portogallo.
Una donna che fa uscire dalla sua voce calore, profondità e sentimenti che rappresentano per fortuna un saldo bastione contrapposto alle frustrazioni musicali di molte delle tristi e incazzate band occidentali.

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Programma del 16 Luglio 2006 - ore 21,30
 
Guo Yre (Cina)

Rodrigo Y Gabriela
Scoperti da Damien Rice, Rodrigo e Gabriela si stanno rivelando due incredibili
virtuosi senza tempo ed in breve, dalle strade di Dublino, sono arrivati sul palco del festival di Glastonbury. Live Manchester And Dublin” li ritrae dal vivo nella Christ Church Cathedral di Dublino e nella Academy di Manchester. L’irlandese Sunday Times ha detto di loro: “Non sono jazzisti, ma suonano standard jazz, non sono chitarristi rock ma suonano brani metal, non sono musicisti di Flamenco anche se il loro stile è estremamente latino…”
Nella dimensione live la trasposizione dell’inarrivabile talento dei due giovani chitarristi messicani Rodrigo e Gabriela!
Sarà questa la grande occasione per vedere all'opera questa coppia di giovani chitarristi messicani che ha saputo rinnovare il sound della chitarra acustica con uno stile ed una tecnica innovativa e che in breve tempo è riuscita ad imporre la sua musica ed il suo stile, dagli esordi europei nei pub di Dublino fino ai recenti, acclamati concerti inglesi.
 
Simple Minds
Jim Kerr e i Simple Minds grandi protagonisti del Womad 2006 a Taormina. Il cantante ed il chitarrista formano i Simple Minds nel 1978 a Glasgow, Scozia, dopo avere suonato insieme nel gruppo punk Johnny & The Self Abusers. All’inizio i due coinvolgono il bassista Tony Donald (presto sostituito da Derek Forbes), il tastierista Michael McNeil e il batterista Brian McGee. I primi due album, LIFE IN A DAY e REAL TO REAL CACOPHONY, pubblicati entrambi nel 1979, mostravano due facce diverse della band. Più accessibile il primo, più oscuro e sperimentale il secondo, aprono la strada ai lavori successivi. Con SONS AND FASCINATION e SISTER FEELINGS CALL (pubblicati insieme nel 1981 e in seguito venduti separatamente) la popolarità della band si allarga e i primi grossi successi arrivano con NEW GOLD DREAM (81-82-83-84) e SPARKLE IN THE RAIN. Superando le iniziali perplessità di Kerr, la band incide il singolo “Don’t you (forget about me)”, grande successo internazionale che apre il periodo di maggior fortuna commerciale del gruppo. McGee viene sostituito da Mel Gaynor e i Minds diventano star da grandi arene. ONCE UPON A TIME e LIVE IN THE CITY OF LIGHT (dal vivo) non vengono accolti con favore dalla critica ma vendono molto bene, così come STREET FIGHTING YEARS, in cui Kerr affronta nei testi temi politici di grande richiamo. REAL LIFE (1991) e GOOD NEWS FROM THE NEXT WORLD (1995) vedono invece la band in calo di popolarità e afflitta da instabilità di formazione (Kerr e Burchill restano i soli responsabili della band) e NEAPOLIS (1998) conferma che il momento di maggiore richiamo è finito. Dopo un periodo di sosta, Kerr e Burchill tornano in attività nel 2001 con l’album di cover NEON LIGHTS e nel 2002 esce CRY.
DISCOGRAFIA ESSENZIALE
LIFE IN A DAY - 1979, Arista
REAL TO REAL CACOPHONY - 1979, Arista
EMPIRES AND DANCE - 1980, Virgin
SONS AND FASCINATION - 1981, Virgin
SISTER FEELINGS CALL - 1981, Virgin
NEW GOLD DREAM (81-82-83-84) - 1982, Virgin
SPARKLE IN THE RAIN - 1984, Virgin
ONCE UPON A TIME - 1985, Virgin
LIVE IN THE CITY OF LIGHT - 1987, Virgin
STREET FIGHTING YEARS - 1989, Virgin
REAL LIFE - 1991, Virgin
GOOD NEWS FROM THE NEXT WORLD - 1995, Virgin
NEAPOLIS - 1998, EMI
NEON LIGHTS - 2001, Eagle Records/Edel
THE BEST OF SIMPLE MINDS - 2002, EMI
CRY - 2002, Eagle Records/Edel

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